08/12/25

Ma pazienza

Credo dal 2021, non sono sicuro, ho scritto in queste pagine dei piccoli racconti di un uomo che ritorna nel suo luogo natale. Ed è diventato un romanzo. Che, probabilmente, non sarà mai pubblicato, ma pazienza.

Le cose che diventano un successo, una soddisfazione, d'altronde devono nascere illuminate da una buona stella.

Chiesi a uno scrittore, che ritengo amico, sì, ancora amico, un parere sulla sinossi. Non mi ha mai risposto dopo un "ok, la leggerò". Ecco, il libro è stato ignorato sin dall'inizio. Ma pazienza.

Ho imparato che ci sono, che HO, cose più importanti nella vita. 

Credo che io sia nato sotto una buona stella. Era di martedì, mia madre era felice.

Quest'anno sono successe diverse cose, soprattutto una: ho cambiato lavoro. Mi occupo, adesso, di una cosa che mi piace tantissimo, però ho un contratto a termine e, forse, tornerò a fare ciò che facevo prima.

Mi dicono che, comunque, ho fatto esperienza, che tutto mi sarà utile. Probabilmente. Ma ho cinquant'anni. Talvolta mi pare di comportarmi, e di pensare, come un ragazzo di trent'anni. Accumulare nuove competenze, cercare sponsor, farmi conoscere... tutte cose che facevo vent'anni fa e che adesso mi sembrano inutili.

Dovrei farmi bastare ciò che ho. Il problema è che sono ambizioso, sognatore, realista, ingenuo, pessimista e immediatamente dopo ottimista.

Quest'anno è stato faticosissimo, davvero. Il lavoro è bello ma impegnativo. La famiglia è sempre più complessa da gestire, ci sono tre adolescenze in atto. 

Una bella cosa di quest'anno è stata la scoperta di Genova. Complice un convegno cui dovevo partecipare, abbiamo deciso di portare le figlie all'Acquario e di dedicarci tre giorni. E' stato bellissimo. Genova ci ha abbracciati con un calore talmente multiforme che siamo rimasti quasi disorientati.

Genova, in un certo senso, disorienta. Ma credo sia il suo bello, la sua migliore caratteristica. Abbiamo fatto tante foto, probabilmente le ultime tutti assieme, durante un viaggio. Ma pazienza.

E' stato un anno di discreta salute, anche se ho preso molto peso. E non so come smaltirlo. Perché sono troppo stanco per andare in palestra o, semplicemente, camminare mezz'ora al giorno.

Ieri mia moglie ha mandato nel gruppo famiglia di whatsapp le nostre foto di trent'anni fa. Ero un'altra persona. Le figlie hanno commentato "che carino!". Sì, ero davvero carino, adesso mi sento un mostro obeso. Ma pazienza.

Per gli auguri di Natale, ci aggiorniamo prossimamente. 

Abbracci

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