05/05/22

Fantasia

Off topic.

Siamo alle scene finali del mio protagonista senza nome: il vigliacco. 

Io mi ci commuovo con questa storia. Quest'uomo mi fa una tenerezza incredibile. Sciocco, idealista, illuso; alla fine, un buono. 

Mi serve una canzone per scrivere le ultime frasi di questo viaggio (infernale). È già tutto scritto nella mia fantasia, ho bisogno della colonna sonora che dia il via alla scrittura, che sospinga le dita sulla tastiera. E poi mi fermo. Questa storia mi ha accompagnato per due anni! Mi sono sorpreso, scorrendo i post, mi sembra che l'abbia iniziata l'altro ieri.

Cercando sul web, ho trovato una canzone che ascolto ciclicamente, ogni dieci, dodici mesi, e quando la becco la riascolto almeno una decina di volte.

Si chiama "Fantasia" ed è di Don Backy. Io non ero ancora nato, mio padre amava Don Backy e credo che nello scatolone dell'armadio in salotto questo disco ci sia, solo che da bambino non l'ho scoperto. Però ho ascoltato molto "Poesia" che è altrettanto bella. Solo che questa mi sembra un testamento di un artista, una meravigliosa presa di consapevolezza.

È bellissima, mi fa venire i brividi ogni volta, mi commuove, è una boccata di ossigeno nelle giornate asfittiche. 

Su youtube c'è una versione dal vivo in cui l'artista sta tutto il tempo a occhi chiusi come in trance (faceva così anche Mia Martini e quasi tutti i grandi) e mentre canta arrotola il filo del microfono come per scaricare la tensione, anzi no, come per tessere la tensione. Raffaella Carrà alla fine se ne accorge e glielo fa notare. È un bellissimo cantante Don Backy, con una fine sensibilità inversamente proporzionale alla sua diplomazia. Forse per questo la sua poesia è oggi da scoprire negli angoli remoti del web.

Il testo:

Che farei, senza la mia azzurra malattia
che farei, senza questa immensa fantasia
non potrei certo vedere le finestre
piangere di pioggia nella sera
e non potrei di certo mai sapere
di che colore è un'ora
e non potrei di certo immaginare
che l'aria che ti tocca non respira
e non potrei di certo mai vedere l'acqua, vivere felice insieme al fuoco
che farei, senza la mia azzurra malattia
senza un'infinita Fantasia
Io posso per un'ora
volare nell'eternità del cielo
e per ogni minuto di quell'ora
io vivo come in una eternità
io posso arrampicarmi sopra i rami
scaldare i pettirossi con le mani
pregare il Dio degli alberi
per far che io veda nascere un lillà
Con la mia, grande, immensa, azzurra malattia
per i campi vedo andar la mia tristezza
di neve e solitudine vestita
e posso far bagnare il corpo mio
come se fosse il mondo
L'Europa è la mia testa e pensa
l'America è il mio petto che respira
le braccia l'Asia e l'Africa
e le mie gambe l'Artico e l'Australia
che farei, senza la mia azzurra malattia
E posso dare al mondo anche il mio cuore, perché possano scrivere su di esso
una parola: amore
Il video: 
https://www.youtube.com/watch?v=4U20I9jWA38

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