19/05/22

Maggio

A maggio ci sono pochi gelati, mi ha detto Ester da dietro al bancone del chiosco Claretta, ma il mio c’è. Una volta le chiesi perché il chiosco si chiamasse Claretta. Mi rispose che ognuno ha i suoi morti da onorare. Non indagai. Del resto, io i miei tre morti me li porto addosso, sul braccio sinistro Marta, su quello destro Ugo e Antonietta. Soffia il grecale, l’unico vento, mi spiegava papà, indecifrabile: non sai se porta tempesta o sereno. Conto quattro nuvole sopra al mio ombrellone. Fanno un girotondo.

Hanno ridotto le palline della Bomboniera? Quando la comprava mamma, ce ne toccavano due l’uno, ora sono solo sei.
Il sapore è sempre uguale. Il posto spiaggia è uguale pure quello, come il verde denso del mare, la gente, volti che riconosco, che mi sorridono con quell’aria di pena inevitabile. La sesta pallina la insabbio. Come il mio dolore indecifrabile.



3 commenti:

  1. Non torno più al mio vecchio stabilimento, avrei da giustificare gli assenti, i morti, e chiedere di altri assenti, morti pure loro. Preferisco un altro stabilimento, stesso mare, stesso sole, ma altre facce, altri bambini, altri vecchi. E assenti che non vedi, perché non sono i tuoi.

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    1. grazie del bel commento caro Franco. A presto

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    2. Grazie a te per tirarmeli fuori.. ;)

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