27/03/12

Mi fletto, rifletto e non mi vendo

Ne ho fatte di flessioni. Con Salvo, un amico della palestra, una quindicina buona di anni fa.
"Dai puoi farne trenta, forza!!". " No, non ce la faccio, basta!!". Ne feci trenta, alla fine. 
In quello stanzone, qualche mese dopo, ce ne fecero fare parecchie. Punizioni le chiamavano. Per me era un  semplice e quasi divertente esercizio ginnico grazie a ciò che mi aveva insegnato Salvo.
Flessione di forza, di energia. 
Oggi faccio flessioni esistenziali. Non è un atteggiamento depressivo, ma mi tocca rinunciare, ritornare in me stesso, investire meno sull'esterno, proteggere chi mi sta intorno e anche me stesso dalla corsa alla performance e al confronto. Avverto una certa stanchezza mentale nel far quadrare i conti, nel non rinunciare del tutto a crescere professionalmente stando vicino allo stesso tempo alle persone a cui voglio bene e che chiedono la mia presenza.
Ho conosciuto persone in carriera. Ma come fanno a esserlo? O si disinteressano della propria famiglia o sono dei supermen. Io non ce la faccio a inseguire la carriera assieme a tutto il resto. Proprio no. Non ce la faccio a garantire verbalmente la mia presenza, la mia vicinanza "dentro" quando sono con la testa e con le gambe "fuori".
Come non ce la faccio a prendere in giro le persone al di fuori della mia famiglia. Per questo non ho avuto il successo, chiamiamolo così, che forse avrei potuto assaporare.
Consentitemi uno sfogo, amici. Non è uno sfogo arrabbiato. Non sono arrabbiato. Nè rassegnato. Sono lucido e osservo. Mi osservo.
Sono iscritto a una serie di newsletter. Da qualche mese, una società di consulenze psicologiche esalta le tecniche dell'ipnosi per convincere, contrattare, vendere, sedurre e far godere sessualmente la propria partner.  Soldi a palate.
Masochisticamente non ho tolto l'iscrizione perchè vorrei verificare dove arriveranno per vendere i loro corsi. Ipnosi per resuscitare, forse.
Conosco un mental coach di quasi 50 anni superpalestrato che dispensa massime sui massimi sistemi mixando zen, vangelo, psicoanalisi, bioenergetica. Sorride. Ma che sorrisi! Che abbracci!! Ha un certo seguito. Ragazzi e genitori preoccupati. Vende il suo prodotto divinamente, non c'è che dire. 
L'ho visto al supermercato l'altra volta. Scuro in volto, sudato, in crisi con lo scatolame, cupo, infastidito dalla cassiera. M'ha fatto pena ma ho invidiato il suo Suv. Più che invidiarlo ho constatato che con il mio budget posso acquistare una Dacia Logan. Me l'immagino la mattina di fronte allo specchio che si ripete. "sono figo, sono figo" che scruta ossessivamente il proprio conto corrente e che si passa il filo interdentale mai soddisfatto. Perchè sorridere forzatamente ha un costo. 
E' il suo lavoro, direte voi. 
Io non amo sorridere forzatamente. Anzi, lo trovo assurdo. E farlo per lavoro deve essere terribile.
Un guru, un altro che sorrideva moltissimo e amava, credevo, moltissimo, una personalità della psiche che avevo, anch'io, scelto come mio maestro, a pranzo, in una trattoria romana, sorrideva ironicamente alla serenata con mandolino che un padre di famiglia in giacca e cappellino ci stava suonando mentre mangiavamo. Io gli ho dato un euro. Quando se n'è andato, il guru ha cominciato a prenderlo in giro, sbeffeggiandolo, imitandolo, facendo finta di suonare il mandolino: "che la smettano questi deficienti di romperci i coglioni, che ci lascino mangiare in pace!". 
Fine. Il maestro per me non esisteva più. 
Credo che per sfamare la mia famiglia non solo canterei "Roma non fà la stupida stasera" ma anche "Ciuri Ciuri" in perizoma leopardato all'angolo di un Mc Donald's qualunque. 
E' una questione di soldi. Se ce li hai non puoi capire chi non ce li ha.
La manipolazione. La sottile arte della manipolazione. Sapete cosa dicono in alcuni corsi per manager? Occorre manipolare "eticamente" gli altri. Ma come si fa a manipolare eticamente? E' una follia. Un pò come l'ipnosi per chiudere contratti o per far l'amore. O come pagare una prostituta per farsi amare un pò.
Ieri, una collega molto in carriera, molto "business oriented" come approccio, a cui avevo dato appuntamento per motivi di lavoro s'è persa per strada. 
M'ha chiamato allarmata. "Dove sono?", "dove mi trovo?" "Tu mi hai detto di svoltare a destra. Io ho svoltato ma non ti ho trovato!! Cosa faccio!!!???!!". Le sono andato incontro, evitandole il TSO e sono salito nella sua macchina. 
Un Suv BMW lucido e profumatissimo di nuovo. Non sono insensibile al bello. Bellissimo. Ipertecnologico. Una casa di lusso su 4 ruote.
Io, in compenso, ho fatto il viaggio in autobus. In autobus ho conosciuto una ragazza catanese dottoranda di ricerca in biologia e abbiamo parlato del caldo, del mare, del pane con il sesamo sopra. Ho visto centinaia di persone dalla faccia paonazza salire alla fermata del Vinitaly in giacca e cravatta pezzata di sudore e in tailleur stropicciato e tacco 15. 
Penso: vai alla fiera del vino. Che motivo hai di vestirti in quel modo? Ce n'erano alcuni coi loro abiti da cerimonia che m'hanno fatto tenerezza. Visi da contadini, mani grosse, gote rosse e sguardo liquido, cravatta allentata e camicia sbottonata. Tutti alla celebrazione del vino, come status symbol, come volano dell'economia, più della Fiat, qualcuno ha detto. Vino per dimenticare il Lingotto.
La mia collega ascoltava Adele in macchina con l'aria condizionata a 22 gradi (fuori ce n'erano 21) guardando il suo meraviglioso cruscotto pieno di luci colorate che neanche un airbus ce le ha e io, invece, ho fatto un tuffo sociologico nell'immensa multiformità umana. Mi consolo così.
Da un certo punto di vista mi sento libero. Non prendo in giro nessuno. 
Qualcuno di recente mi ha rimproverato perchè ad un corso di formazione per capi avrei traumatizzato un partecipante facendogli sperimentare, attraverso una simulazione, la sua tipica modalità di supporto ad un ipotetico collaboratore. 
Un disastro. 
Non gliel'ho detto chiaramente che aveva toppato, anzi l'ho tranquillizzato facendogli capire che era un bravo ragazzo, in gamba ma come non fosse ancora maturo per essere una guida supportiva per i suoi collaboratori e gli ho suggerito anche come fare per esserlo. 
I responsabili dell'organizzazione m'hanno detto che i partecipanti si aspettano di uscire dal corso tutti leader carismatici e bisogna convincerli di questo, così ritornano. Convincere il brutto anatroccolo di essere un cigno  e standing ovation finale. 
Hanno storto il naso. Meno male che m'hanno pagato lo stesso. 
Succede anche il contrario. Alcuni formatori deprimono a tal punto i partecipanti facendoli sentire delle merde, passatemi il termine, per poi collocare elegantemente una serie di servizi supportivi. Alcuni ci cascano e sono fior di assegni in bianco.
Io non ce la faccio. Non sono un'anima candida ma prendere in giro la gente no. 
Ci stanno dicendo, per esempio, che l'Italia sta risalendo. Che stiamo meglio. Perchè allora non posso avvicinarmi al bancone delle zucchine o del radicchio? Me lo spiegate perchè ho dovuto fare l'abbonamento all'autobus? Perchè ho rinunciato alla vacanza o a prendere l'aereo per passare tre giorni con i miei genitori, con i nonni delle mie figlie? 
Io non ce la faccio a mentire, a manipolare. Per questo non farò mai i soldi. 
Mi struggo, però, che a causa di questa mia debolezza che qualcuno definirebbe "forza", ma per me rimane debolezza contrattuale, non riesco a mostrare agli altri i feticci che rappresentano l'agiatezza economica e la soddisfazione professionale. Si finisce per apparire sfigati quando invece uno ha preso una strada per così dire, etica, onesta intellettualmente.
Sono in flessione. Una flessione non "di forza", però. Una flessione che è anche riflessione. 
Che mi porta a pensare come avevo dimenticato a fare, che mi invita a mettermi in discussione, a trovare un modo per coniugare gratuità e benessere economico per me e i miei cari. Missione che mi pare sempre più impossibile in questa società.
Intanto, vi sto  mostrando quello che nelle ultime settimane tale flessione ha prodotto. 
Due torte. 
Quella di compleanno della piccola che NON ho acquistato in pasticceria risparmiando 35 euro. La torta che ho fatto l'altro ieri alla crema, costo 4 euro, lo stupore di fronte alle margherite del giardinetto sotto casa e ai germogli dell'albero all'angolo della strada, il risotto ai piselli, zucchine, prosciutto e prezzemolo di domenica che è piaciuto tanto alla bimba grande, un abbraccio che spero sarà per sempre...
No, forse non è una flessione, è solo ritorno all'intimità, alle piccole cose quotidiane, al valore delle emozioni...forse...
Vi abbraccio voi che leggete e vi dico sinceramente che questo post non l'ho scritto per piazzarvi un corso, nè per rinfoltire la mia clientela. Io non mi vendo. E se vendo lo devo fare senza artifizi. 
Il mio interlocutore DEVE sapere che sta acquistando qualcosa o che presto l'acquisterà.

Ciao!






29 commenti:

  1. Sii fiero di te stesso che non ti vendi e, soprattutto, renditi conto di essere più felice tu con il tuo abbonamento all'autobus che la tua collega e il mental coach con i loro bei macchinoni lucidi lucidi.
    A testimoniarlo sono proprio le foto che hai gentilmente condiviso con noi. Non aggiungo altro. Sono certa che capirai.
    Ciao e sii sereno!

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    1. capisco, occhiblu, grazie del tuo commento. A presto :)

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  2. Queto tuo post mi dice che sei un uomo, inteso come essere umano. Adoro gli uomini: ce ne è così pochi in giro.

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  3. il risotto con i piselli non lo reggo proprio! no, grazie te lo lascio tutto.
    quell abbraccio però... non riesco a toglierci gli occhi di dosso.
    e per ora mi fermo qui... ma tanto lo sai che ti minaccio dicendoti che torno.
    un abbraccio a te.

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    1. ciao cara, a casa vanno via quintalate di piselli, freschi, secchi, surgelati. costano poco e sono buonissimi. de gustibus, però...

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  4. Non farò mai carriera in niente anche se a volte penso di meritare più di altri. I discorsi sarebbero molto lunghi e ormai inutili. Ho scelto il successo delle retrovie.
    Però ti capisco e capisco chi vuole fare successo a tutti i costi.
    Io dico: "Voi siete meravigliosi, ma facciamo che ognuno va per la sua strada, senza rancore".
    Capisco anche un certo rammarico nel non sentirti valorizzato come magari meriteresti. Scelte, non si può avere tutto. Purtroppo o per fortuna.
    Qui mi fermo altrimenti sarei lungo e sparerei altre stronzate...;))

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    1. stronzate? tra le cose che dici -tutte- anche quelle provocatorie e "acchiappacontatti- ;)) non ce n'è una che non mi trova d'accordo e che non mi susciti emozioni... ciao Paolo!!

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  5. ...è un discorso lungo quello che vorrei farti/scriverti...non è il luogo.

    ...buone nuove imprese:)
    ciaooo Vania

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    1. Vania, grazie!
      cercherò di trovare il tempo per le nuove imprese, anche se è un'impresa trovare il tempo!!
      ;)
      ciao!!

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  6. Allora (e già qui ti vedo che alzi gli occhi al cielo dicendo miiiii) comunque: il mio ex (sì sempre il lord) era uno di quelli che viveva di pane e ambizione. di quelli che non si faceva molte remore a calpestare qualche cadavere di nemico o anche di amico se necessario per avere un rendiconto economico (perché ci stavo insieme? perché vivevo la fase "prosciuttooneyes" e "iotisalverò" tutte insieme).
    un giorno chiede a mio fratello qual è la sua ambizione nella vita: e mio fratello risponde "crescere dei figli sani, con dei principi, che stiano distanti dalla droga e dalla delinquenza. che sappiano cercarsi e tenersi un lavoro e che vivano in pace con loro stessi perché sanno che stanno dando il meglio di loro stessi".
    inutile che ti dica quando adoro mio fratello. e quindi cosa penso di te a leggere questo tuo post.

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    1. ehiiii!!!!!!!
      tuo fratello è occupato?
      ;)
      (tanto, so già la risposta, e, forse, anche tu già immagini la mia)

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    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    3. bravo tuo fratello. Per me questa è una speranza...
      l'ambizione io ce l'ho, anche tanta, solo che la devo sacrificare per far quadrare i conti e per tirar su la prole essendo presente almeno un pò. Sapessi che ambizioni che c'ho!
      Abbracci

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    4. ricordo alle gentili ospiti che questa non è una parruccheria, nè un'agenzia matrimoniale.
      :O))

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    5. peccato!
      ti ci vedevo bene nei panni di Marta Flavi ...
      sei pure psicologo, per cui saresti riuscito a calcolare perfettamente l'affinità di coppia!!
      ih! ih! ih!

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    6. P.S. ho cancellato il commento precedente perché uscito in doppio

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    7. non vi ci vedo come cognate...

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    8. peccchéee????

      che tu ci conosci?
      :)

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    9. Fratellone sposato dalla bellezza di 20 anni! (sticazzi, fa impressione a scriverlo) s è sposato che di anni ne aveva giusti 21 e la mia Cognatona ne aveva 19. la cosa bella è che vanno ancora d amore e d accordo e guardano a me (single, vabbè, di casa) dicendo "ma una vita normale no?" e io rispondo "guardate che la normalità è la mia. siete voi ad essere speciali!".
      :)

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    10. Ti ho detto, cara Sys, che già sapevo la risposta!
      Come al solito, i migliori se li sono già presi.
      :((

      Se ... anch'io ne farei 20, ma proprio perché la normalità è la nostra ...

      Ciao, Bruno! Che con tutte 'ste ciacole poi te ti innervosisci!
      ;)

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    11. ma no occhibluforever, volete anche due tarallucci, un caffettino, una Eva Express fresca fresca?

      ;)

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    12. oh adesso non farmi lo snob ! oh... il blog è un posto di condivisione e si cerca di condividere anche informazioni tra zitell.. ehm single incallite! oh! perdincibbacco.

      *Occhi blu, confermo: gli uomini migliori sono tutti occupati e quelli liberi hanno tutte le idee di restarci... :(

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    13. @Bruno: una fetta di torta alla crema ti è avanzata?

      @Sys: "single per scelta", visto che siamo noi a fare le schifiltose: quelli liberi sono gli scarti (delle altre)!

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  7. Allora mantengo l'iscrizione a questo bel corso...ehm...a questo bel blog. Costa poco e dà tanto. Magari prima o poi ci scappa pure una cenetta a base di risotto e chiacchiere bambini-compresi-che-fa-la-differenza.
    Macca.
    P.S.: ma anche la torta HelloKitty (si scrive così?) è opera tua?
    :O)

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  8. Sandra sei mitica.

    la cialda non l'ho fatta io, la torta si.
    Ero incazzato nero. Abbiamo organizzato la festicciola con i compagni di nido della piccola. Ho ordinato una torta per 20 persone. 50 euro o giù di lì. Una vera schifezza. Un paio di giorni dopo, di domenica, mi sono messo di buzzo buono, mentre mia moglie stirava e ho fatto la crema, pan di spagna, ho tagliato le fragole e c'ho messo sopra la cialda. Una delizia. 5 euro e forse nemmeno. La bimba ha rispento le candeline con noi e s'è leccata i baffi.

    prima o poi facciamolo scappare sto riso...
    ti stimo. tanto
    Bruno

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  9. Ho trovato questo post splendido, semplicemente splendido. Sa di aria pulita, di emozioni vere, di cuore aperto. Adoro questo modo di raccontarsi

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    1. trasparente ed inquieto, un pò torrentizio. Ciao cara!

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