12/04/12

Mauro. Due e un quarto di un pomeriggio qualsiasi.

Mi guardo allo specchio. Faccia stanca. I capelli troppo corti. La barba troppo incolta. Mi assesto sulla bilancia. I soliti ventuno chili di sovrappeso. Me ne fotto. Non devo piacere a nessuno. Non voglio piacere a nessuno.
Oggi è un altro domani, ieri, l'altro ieri, dopodomani. Giorni uguali.  Mi sto abituando ad addentare anche lo stesso panino ogni giorno alle due. Bresaola e brie.

A volte una fetta di lattuga in mezzo.
Lo condisco, ogni giorno, gesti meccanici i miei. Lo incarto con l'alluminio e me lo porto in ufficio. Ogni giorno, uguale a ieri, uguale a domani. Mi sento soffocare.

La sera spengo la tv e ascolto un pò di musica. Stessi cd, quelli di dieci anni fa. Sono rimasto lì, in quel limbo strano tra gioventù e vita adulta. Mi sono fermato lì, e non mi muovo. 
Perchè non trovo nessuno che mi incuriosisca un pò? Gente uguale, facce uguali, pensieri uguali. Buongiorno, buonasera, come va?  Ciao.
La partitella con gli amici, il martedì sera. Sto giocando pure male. Il mio piede non mi assiste più. Prendo la mira ma il piede va da tutt'altra parte.
Amici...
L'amicizia è roba da filosofi, come l'amore....l'amore.... Indefinibile. Inconoscibile. Come la morte.
Non pensare. Non devo pensare. 

L'abitudine mi scalda come un plaid scozzese in una sera di gennaio. Mi fa quasi piacere non avere nulla di nuovo dietro l'angolo. ma oggi è diverso. Non so.
Oggi non mangio in ufficio. Devo andare a casa. Ho qualcosa che mi occupa la testa. Che non mi da pace. Che devo compiere.
L'allergia al polline mi da fastidio agli occhi. Li sento bruciare, graffiati da una sorta di sabbia di vetro.
Il cuore comincia a bombardarmi il torace. Mi batte all'impazzata, sento un nodo stretto alla gola e credo di impazzire. Sudatissimo.
Apro il cassetto della cucina. Prendo il coltello, mi metto la prima camicia che trovo ed esco. Altre gocce di sudore m'imperlano la fronte. Il cuore è sempre più veloce. Pompa, pompa, all'unisono col mio unico pensiero, adesso. Sono scosso. Impossibile che stia impazzendo. Ho tenuto sempre tutto sotto controllo!
Stringo il coltello, affilato, affilatissimo, tra le dita, nascosto nella tasca dei jeans. Sul marciapiede scanso un vecchio. Quasi lo spingo. Mi sento in trance. Questo pensiero m'inebria. Mi eccita.
Inizio a correre. Troppo veloce. Una fitta mi perfora quasi il petto. Che mi succede? Sto morendo? Non posso morire prima di aver compiuto ciò che devo compiere. Seminerò scompiglio, domande senza risposta. Rido e il dolore va via, per adesso.
Entro al supermercato. Marina mi guarda preoccupata. "Buongiorno Mauro, c'è...c'è qualcosa che non va?".
Sai cosa c'è che non va. E oggi mi darai quello che non ti ho osato mai chiedere. All'inizio sarai sorpresa. Esiterai. Ingenua. Tu e le tue certezze. Mi sei sempre piaciuta, lo sai? Il tuo camice bianco candido che stride con la tua pelle scura, abbronzata di natura. Il cappellino raccoglie come sempre i tuoi ricci neri.
C'è poca gente in giro. Sono le due. Il supermercato è quasi vuoto. Una vecchia che sta scegliendo uno yogurth sembra squadrarmi e fissa la mia tasca. Vecchia rimbambita: scegli quello che devi scegliere e togliti di torno.
Marina sta notando sicuramente la mia tensione. Ma ormai è fatta. Il mio cervello mi invoca, mi incita, mi ripete incessante: fallo, fallo, fallo ora, fallo. Chiedile di uscire fuori dal supermercato, sarà più facile, ci saranno meno testimoni.
"Marina, scusami". La voce mi trema. "Alle due e un quarto smonti?". Mi conferma l'orario. Non le chiederò di uscire, adesso. La sorprenderò dietro l'angolo. Lì non ci sarà nessuno. Posso farla franca. Lo so che mi rifiuterà. Ma non ho alternative. L'unico pensiero di oggi è questo.
"Perchè me lo chiedi, Mauro?".
"No, niente, così. Vado a prendere qualcosa all'ortofrutta . Dammi una mozzarella di bufala".
"Non il solito brie?".
"No, la bufala".
"Sicuro"?
"Dammi la bufala, t'ho detto!"
"Ok"
"Ciao".
"Ciao".
Sono le due e venti. Il sole mi asciuga il sudore. Finalmente mi sento bene. Come svuotato, come sospeso.
Pulisco il coltello passandolo sull'erba. Nessun dubbio da parte mia. Nessuna esitazione. Ho affondato la lama dolcemente. Senza pensare alle conseguenze. Morbida, delicata. Il suo profumo mi guidava come il canto ipnotico di una sirena.
I miei gesti sono stati controllati. Nessuno schizzo.
Aspetto. Mi sento sollevato. E' come se avessi fatto l'ultima cosa prima della fine, della mia fine.
Andrà male. Non penso che tornerò da queste parti, domani.
Aspetto.
Il cuore ricomincia a battermi forte. Le due e ventitre. Guardo ossessivamente il mio orologio e mi viene fame. Come posso avere fame, come posso pensare al mio stomaco adesso!
Sento dei passi. Il sangue mi si gela, alzo gli occhi.
"E allora?"
"La bufala che mi hai dato è freschissima, ti va di mangiarne metà con me? Una intera mi farebbe ingrassare troppo. L'ho già tagliata. Non avrai già mangiato, spero! Ho preso anche due panini e due pomodori. Marina, posso dirti una cosa? Io non farei la spesa in questo supermercato se non ci fossi tu, hai capito cosa voglio dire? Non sono bravo con le parole e ...mi vergogno un pò...".



22 commenti:

  1. posso dirti BRAVO?

    (se Vania non mi striglia come ogni volta che mi complimento ecco...) :)

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    1. puoi dirmelo....e non l'ho copiato prof!!! ;)

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    1. grazie Rouge. Per me è importante il tuo feedback. ciao!

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  3. Bravissimo! Non sapevo che fossi pure scrittore. Questo racconto mi ha conquistato. Mi piace tutto: la scorrevolezza, lo stile, la visione concreta del protagonista e, non ultimo, il colpo di scena finale.
    Mi piace anche perchè ricorda il mio stile di scrittura.
    Ciao!

    Susi

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    1. Susanna, grazie! mi sta venendo in mente che tu una volta hai postato qualcosa di divertentissimo con l'effetto sorpresa finale. Sembrava una cosa....e invece era un'altra...la trovai molto carina.
      Il fatto che una scrittrice mi chiami "scrittore" m'inorgoglisce....ciao!!!

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  4. Wow, per un attimo ci avevo creduto!
    Adesso è il mio turno di farti i complimenti, caro Bruno. Bravo davvero!
    Sono sicuro che hai altre storie nel cassetto... tirale fuori!
    Alla prossima, dunque.
    Ciao.
    Att.

    Ah, a proposito: ho appena scritto una cosa che parla (neanche a farlo apposta) di abitudini alimentari ripetitive. Dagli un'occhiata.

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    1. Ciao Grunt, no non ho altre cose nel cassetto...le uniche che scrivo le pubblico qui e sono molto poco pensate. Questa qui l'ho scritta in 10 minuti, senza grosse correzioni...
      c'ho dato un'occhiata...molto carino il sonetto...

      ps: lettori!!!! andate nel blog di Attanasio. E' un ordine! Scrive dell'amore e della vita con una leggerezza e un'incisività rara, secondo me.

      ciao!

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    2. No, dai, Bruno... che mi imbarazzo!
      Sai, noi rudi uomini della foresta non siamo abituati...
      Però grazie. Davvero.

      Ora ti lascio, vado a cacciare gli orsi.
      Grunto.

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  5. Una vera sorpresa anche per me! Letto tutto d'un fiato temendo l'epilogo tragico. :)
    Proprio bravo, è una scrittura pulita e scorrevole: mi piace.
    Ci riserverai altre chicche così?

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    1. qualche chicca se le vogliamo chiamare così sono sparse qua e la nel blog.
      C'era quella di rosi la baffuta che fece insorgere le lettrici femministe e poi quella del trentenne con la crisi di nervi a casa dei genitori...non so se ti ricordi...
      Cercherò di inventarmi qualcos'altro, comunque.
      ciao carissima!

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  6. Prima rude, poi tenero. Sorrido e complimenti! :)

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  7. In riferimento al commento lasciato sul mio blog, tempo fa avevo chiesto autorizzazione a mettere il tuo post sul mio blog... avrai dimenticato :)

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    1. sì, ho dimenticato...comunque ci sono cose molto bele nel tuo blog. Ma io sono iscritto? Ora vedo. ciao!

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    1. ...misteriosissima...
      mi fa piacere, comunque.
      ciao!!!

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  9. ...la Perfida è arrivata...BRUNO e SYS.!!!!!:))

    ...che dire...speriamo che a abbiano digerito bene i protagonisti!!!!;)))

    ...simpatiche , davvero simpatiche queste cose che capitano....i miei complimenti accompagnati dai miei saluti.:))
    ciaooo Vania

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    1. ciao Vania, a questo punto non l'hanno solo digerita ;))

      grazie!

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  10. Letta tutta d'un fiato anch'io. Piacevolissima (per me)...bravo Bruno!
    Sarà interessante rileggerla con il sottofondo di " vieni via con me " di Paolo Conte.
    Un abbraccio, Daniela

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    1. grazie Daniela. è stato un gioco. trash, ma va bene così. grazie di leggermi e di commentare!!

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