17/03/15

spunti, anzi, spuntini



Se siamo troppo sintonizzati sull'apparire belli, bravi, buoni, eleganti, grintosi, ottimisti, valorosi, sensuali, intelligenti, attivi, gioiosi, proattivi, vincenti e, dentro, lo siamo molto meno, mettiamo a tacere quelle potenzialità latenti, quelle caratteristiche meno appariscenti ma comunque positive, che sarebbero fonti di benessere nostro e per chi ci sta accanto. 
Quali caratteristiche? Tenerezza, emotività, sensibilità, vulnerabilità, fragilità, affettuosità, commozione, stupore, leggerezza, semplicità, per esempio. 
Sono un coach strano.
Vi invito, domani, ad essere "Teneri", dopodomani "emotivi", poi "sensibili", poi ancora "fragili" e così via. Non solo ottimisti e vincenti. Autentici.


Se vogliamo pensare a una misurabilità dell'autostima, credo che una persona dotata di un buon livello di autostima abbia anche la consapevolezza di essere una persona imperfetta e mai completa, di poter soffrire molto o gioire pienamente di fronte alla variabilità degli eventi: consapevolezza di crescere, di potersi migliorare, nonostante tutto. Più abbiamo questa consapevolezza, più siamo dotati di autostima.


L'intolleranza, la freddezza del cuore, il cinismo, la distanza emotiva, prima o poi emergono, anche nel più abile venditore di sogni e nel più bravo dispensatore di sorrisi. 
Emergono all'emergere della parola "gratuità". 
E gratis possono esserlo un saluto, una pacca sulla spalla, un consiglio, due minuti del tuo tempo, una mail. Sono gratis ma possono cambiare la vita di una persona.
C'è chi si vende anche un millimetro di cuore.


E' decontestualizzata, non so da dove sia stata presa ma mi piace e mi pare un buon consiglio, nei momenti in cui sei solo contro tutto e tutti. Coraggio. Ottimizziamo ciò che abbiamo! 
"Alla fine per convivere con la paura c'erano solo due regole (era arrivato alla conclusione che DOMINARE la paura fosse una pia illusione) e le ripeté a se stesso ora che aspettava nella sua cella. DEVO ACCETTARE LE COSE SU CUI NON HO CONTROLLO. DEVO TRASFORMARE LE MIE AVVERSITÀ IN VANTAGGI. La seconda regola si traduceva nell'amministrare con la massima oculatezza tutte le risorse disponibili e fare progetti tenendole bene a mente". Stephen King


Un piccolo consiglio: se vi sentite bisognosi di qualcosa, evitate di elargire questo qualcosa a chi ve lo richieda. Rimarreste a secco di quel qualcosa. E soffrireste. Esempio: se ancora non avete soddisfatto il vostro bisogno di nutrimento affettivo e nutrite con dedizione qualcuno che gode del vostro nutrimento, vi capiterà, un giorno, e spesso è d'improvviso, di sentirvi vuoti, sfibrati, smarriti, lacunosi d'amore. Impotenti. Perché è drammatico capire che ciò che si dà è quello di cui si ha più bisogno. Fate scorte, prima di dare. Assorbite amore, per esempio, prima di darlo! Fine consiglio. 

La rabbia repressa può trasformarsi in pazienza e rassegnazione.
Una volta, due, tre, sedicimila volte.
Quando la rabbia viene repressa sempre, nascosta dietro un sorriso rassegnato, la pazienza diventa sofferenza.
Spesso interpretiamo la rabbia come una scenata isterica. Rarissime volte è così.
Anche la rabbia ha una sua dignità. E' un'emozione importante! Può cambiare le cose, tracciare nuove strade, aprire ponti. 
Se la tua rabbia è motivata, non ha senso essere paziente. 
Magari la tua motivazione è sbagliata, ma se non t'arrabbi non puoi capire se sei nel giusto e rischi di non conoscere come l'altro si pone nei tuoi confronti anche quando non sorridi e inghiottisci.
Chi non accetta la tua rabbia non accetta una parte di te. Ognuno di noi ha la "rabbia" nel suo portafoglio emozionale. E ogni emozione ha un suo senso, un suo valore, una sua capacità trasformativa. La relazione in cui la rabbia viene bandita è una relazione in cui manca un colore. Se senti di aver ingoiato il rospo troppo spesso, arrabbiati. La pazienza ha un limite e il suo colore è grigiastro.

2 commenti:

  1. ciao bruno,dico sempre che è la rabbia che mi tiene in vita,sarà anche sbagliato,ma è l'unica da cui attingo forza e speranza....

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  2. la rabbia è un'emozione importantissima. schivarla è dannoso. Viversela pienamente è un'occasione per fare i conti con se stessi e con gli altri. Però è anche dannoso vivere costantemente nella rabbia, dannoso per la propria progettualità e il proprio ...fegato. un caro saluto

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