15/04/15

Doppia personalità


Non mi spaventano i contrasti. Anzi, un panorama contrastante m'intriga. Nuovo e antico, bianco e nero, mare e montagna.
Un soggetto contrastante, pieno di colori diversi lo trovo interessante.
Il contrasto mi preoccupa quando è esplosivo, quando una persona che controlla il suo comportamento per dare un'immagine precisa di sé, non riesce ad addomesticare la parte nascosta, profondamente contrastante con la facciata.
L'esplosione della discrasia emotiva può essere devastante per la relazione.
E' come se in uno stesso soggetto convivessero due personalità, di cui una razionalmente (spesso meno razionalmente) celata: quella "a" e quella "b".
Chi  aveva investito su una relazione basata sul contatto con la personalità "a" e si trova, senza alcuna avvisaglia, anche dopo molto tempo, anche mesi, dall'inizio del rapporto, di fronte alla personalità "b", può sentirsi stupido, ingenuo, poco intuitivo, inefficace nel comprendere l'altro.
Alcune "dissociazioni" dell'identità di un soggetto sono vere e proprie patologie, non solamente scelte razionali, non solamente diverse coloriture dell'anima. 
Ci si sente stupidi, creduloni.
Spesso la persona delusa, si intestardisce armandosi di pala e cemento per occultare ancora di più la facciata nascosta dell'altro. Niente da fare. Tempo perso. Prima o poi, violentemente, la parte in ombra verrà nuovamente fuori.
Non si tratta, ripeto, di diverse sfaccettature di una stessa persona, i lati del suo carattere che la fanno complessa, ricca, contrastante. 
Si tratta di due importanti complessi comportamentali, di cui, uno, quello meno socialmente accettabile, secondo la valutazione del soggetto, viene celato.
Tutti nascondiamo qualche aspetto che non ci piace di noi stessi. Ma non sono aspetti, per così dire, fondamentali, strutturanti il nostro essere nel mondo.
Qualcuno è più contrastante di un altro. A volte i contrasti possono infastidirci e infastidire gli altri, perchè tutti siamo alla ricerca di una costanza, coerenza intrapsichica. L'impegno è quello di armonizzare i contrasti, favorendo l'accettazione degli aspetti meno accettabili di se stessi.
Quando vi sono, ripeto, due vere e proprie, potenti, strutture di personalità antagoniste, siamo di fronte a una vera e propria dissociazione psichica. Lì, l'intervento da attuare è psicoterapico e molto, molto difficile.

Mi capita, quando faccio selezione del personale, che una persona mi piaccia, la trovi adatta a un ruolo ma preferisca somministrare due o più test per delinearne meglio le potenzialità e gli aspetti del carattere potenzialmente interferenti col ruolo previsto.
Quando sei un essere umano in mezzo agli altri esseri umani e non hai test, carta e penna nella borsa e ti affezioni sin da subito a una persona, non sei più psicologo e puoi prendere delle cantonate, soffrendoci, come tutti. Quando hai di fronte una situazione come quella che ho prima descritto, effettivamente psicopatologica, rimani stupito, deluso e amareggiato, anche tu, che quella patologia l'hai pure studiata.

5 commenti:

  1. Può accadere che la persona affetta da due personalità non ne sia cosciente ??

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    Risposte
    1. certamente. E quando le si dice "guarda che ti sei comportato/a in questo o quell'altro modo" nega. Ciò quando il problema è veramente serio. Altre volte, fortunatamente più frequenti, il soggetto è consapevole della coesistenza di due approcci nel vedere cose e relazioni e ammette la sua difficoltà a gestirle.
      ciao!

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  2. E questa insegna del Bates Motel a cosa si riferisce ?

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  3. Non lo ricordavo. L ho visto solo pochi anni fa..ma questo dettaglio non lo,ricordavo.

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