20/10/15

Non è un risotto.



Sei anni fa, una persona mi parlò delle virtù terapeutiche del blog. Una persona ritrovata dopo vent'anni molto casualmente, in una città diversa da quella in cui nacqui.
Iniziò quest'avventura. Ancora oggi, molti di quelli che mi diedero fiducia sei anni fa, continuano a commentare, e, ogni volta, è come sentire dei vecchi amici. Non conosco le  facce, non conosco l'alito, la luce dei loro occhi, il calore della mano. Ma me l'immagino.
Questo blog viene visitato soprattutto da donne. Da donne che soffrono l'umiliazione e la folle attrazione per i narcisisti. Alcuni si fermano, cercano un contatto, altri no. 
Potete non credermi, ma io ricordo tutti: proprio tutti coloro che sono passati da qui e hanno lasciato un messaggio. E mi chiedo che fine hanno fatto quelli che prima commentavano molto e sono scomparsi. Me lo chiedo con un senso di preoccupazione, come se, nella vita diversa da quella di fronte a un monitor, una persona cara non mi desse più sue notizie. Si spezza la continuità affettiva che collega la mia mente al mio cuore. 
Questo per farvi capire come sia affezionato a questo luogo virtuale.
Chi mi segue da molto tempo e ha cominciato a conoscermi, ha potuto notare le evoluzioni o le involuzioni del mio carattere, perché le parole, la punteggiatura, i puntini sospensivi ci descrivono, ci fotografano.

Stop alla premessa. Ho voluto trascrivere questi anni virtuali in un libro. I post si sono assemblati, un po' da soli, nell'ambito di alcune categorie, i capitoli del libro: amore, appartenenza, amicizia, bivio, scelta, espressione delle emozioni, aprire...  Ho aggiunto qualcosa per legare il tutto, come si fa col dado vegetale per dare corposità a un risotto.

E' nato, dunque, il mio primo (e forse ultimo) libro. Autopubblicato. Perché le poche case editrici che mi hanno contattato l'hanno ritenuto non appartenente a una delle loro categorie editoriali. Effettivamente non do ricette miracolose per rinvigorire l'autostima, non elenco sistemi speciali per attrarre le persone, non indico vie di fuga redditizie per mollare tutto e tutti e vivere felici...
In realtà, sono contento che il libro non sia tutto ciò.

Vi lascio i link dove potete acquistarlo, al momento solo in versione cartacea. Non mi sono affidato a un editor, ragion per cui troverete qualche refuso, qualche accento mancante, qualche neologismo. Sappiatemi perdonare. Vi abbraccio tutti e... al prossimo post ;-)







In tutte le librerie "fisiche", su richiesta (che è anche un modo per convincerle a dotarsene)

Farò qualche presentazione in giro per il mondo. Vi saprò dire. Se volete seguire il viaggio di questo libro in tutti i suoi passetti, c'è anche una pagina di facebook: cliccate e fate cliccare "mi piace":

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4 commenti:

  1. L'ho già ordinato, il tuo libro e spero arrivi in settimana.
    Quanto dici sulla funzione terapeutica di un blog è verissimo. Ieri il mio blog ha compiuto cinque anni, ma non l'ho detto sul post che ho pubblicato, l'ho fatto solo il primo anno, ma non mi piacciono le autocelebrazioni. Qui lo dico per condividere e perchè in questi anni tenere un blog mi ha salvato la vita. No, non sono parole grosse, è la pura verità. Ci si salva la vita tenendo dei contatti, e anch'io a volte mi chiedo che fine abbiano fatto i lettori scomparsi all'improvviso.
    Ma soprattutto il blog ti salva perchè ti aiuta a tirar fuori qualcosa di te, a condividere, a spezzare le barriere e far parlare il cuore. Un blog ci tiene svegli e attenti a ciò che accade dentro di noi oltre che fuori e - ti assicuro - emergono risorse che mai avresti immaginato di possedere. Più di una persona in questo lasso di tempo, leggendo i miei post mi ha detto: "Ti conosco da sempre e non avrei mai creduto che tu fossi così..". Francamente avrei potuto offendermi, ma in realtà ho risposto che neppure io l'avrei creduto, che è la pura verità. E oggi mi sento più ricca di ciò che ho cercato di condividere, con tutti i miei limiti.
    Grazie per la tua sincerità e scusa la lunghezza.
    Buona giornata!!!

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    1. Scusa cosa, Annamaria! E' un piacere leggerti e ti ringrazio per aver ordinato la mia creatura :-) Il blog anche per me ha avuto questa funzione terapeutica. oggi un po' meno perché sto cercando altri modi per entrare in contatto, per entrare in relazione, accedere al mondo dell'altro. Ma questo spazio continua ad essere qualcosa di più privato, in cui posso lasciarmi andare a confidenze, intemperanze e in cui, credo, il legame con chi ti legge e risponde, è più forte. Ho visto morire un paio di blogger, ed è tristissimo. Alcuni blogger che leggevo non sono morti ma hanno chiuso il loro spazio virtuale. Altri l'hanno mantenuto aggiornato a qualche anno fa ed è triste anche questo. Chi mi conosce bene qui non può avere sorprese se mi conosce anche "dal vivo", col passare del tempo la mia identità personale si è fusa con quella telematica. C'è sempre una persona nuova che bussa, qui, e per me è gratificante e balsamico. Ho conosciuto persone meravigliose e l'investimento emotivo, e di tempo profusi, hanno dato i suoi frutti, anche solo dentro di me. E, col libro, anche fuori da me, spero. Un abbraccio Annamaria, a presto!!

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  2. Complimenti per il tuo libro, Bruno.

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    1. Grazie carissima. A prestissimo, anche...là :-)

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