13/04/21

Ciao, come va?

Il racconto che sto scrivendo qui va a rilento. Ce l'ho tutto nella pancia e nella testa ma fa fatica a prendere forma. La resistenza è forte. Perché parla di me, di lui, di quell'altra, di una città, di rimozioni, desideri, sogni, di ciò che avrei voluto essere e non sono, di ciò che non avrei voluto essere e sono.

Per il resto, la mia vita segue i binari di un regionale. Qualche stazioncina che odora di ammoniaca, poche persone, la ricerca di una fontanella.

La mia famiglia sta bene. Le mie figlie crescono. Sono belle, sono intelligenti, ribelli quanto basta.

Io mi sento vecchio, senza progetto, sempre a dieta senza perdere un etto.

Vedo pochissima gente, il mio lavoro è sempre più virtuale.

Di buono c'è che abbiamo comprato una casetta al mare. Piccola piccola, un agglomerato di letti a castello ma quando arrivo lì e sento la salsedine che mi accarezza la faccia, rinasco.

Una volta pensavo che fosse un'esagerazione la frase "Mi manca soprattutto il mare". Come fa a mancare una cosa, un elemento della natura, che nemmeno bazzicavo spesso quando vivevo a due passi dalla spiaggia. Ora posso affermare che il mare, porca miseria, per me è come un arto. Un pezzo di me, l'aria, la cornice, la possibile via di fuga, la ninna nanna, un pezzo di natura mancante. Che adesso posso recuperare, quando mi va. Che sia Tirreno o Adriatico, poco importa. Ogni mare porta dentro di sé un pezzo di mare più lontano.

È da un anno che non gioco a tennis. Avevo raggiunto discreti livelli amatoriali (l'ultima volta ho battuto uno di 70 anni 6/4 7/5) ma m'è venuto il gomito del tennista. Tre mesi di dolori atroci vissuti malissimo (non potevo sollevare una tazza) ma anche, finalmente, la legittimazione dello status di tennista. 

Non chiamatemela epicondilite.

Baci,

2 commenti:

  1. Ci sono persone che non scrivono nulla. O meglio, riempiono righe, ti portano dal blocco dello scrittore al gomito del tennista, irrorando il tutto di salsedine nostalgica, ma in realtà non ti hanno detto niente. Ma te lo dicono che tu ti ritrovi comodo a leggere. Poi alla fine dici, ma sto sempre qua? E scendi dal Porsche del concessionario dove al massimo hai fatto vroom sottovoce. Stai sempre lì, è vero, ma il tempo sul Porsche non ti sembrerà mai passato invano.
    Comunque anche a me manca il mare, specie quello attorno alle isole, piccole possibilmente. Ecco, mi mancano le isole in realtà.

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    1. Che dirti? Un feedback inaspettato e prezioso. Un isolano rimane sempre isola, ovunque sia, secondo me.

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