06/08/09

IDENTITA’ SVENDUTE: sermone arrabbiato contro la tv di oggi.




Io ho amato la televisione.
L’ho sempre trovata una scatola piena di informazioni, di colori, suoni, stimoli per pensare e motivo di relax. Non vi nego che da piccolo passavo ore ed ore davanti alla tv e sono cresciuto con i miti degli anni 80. La mia prima storia d’amore l’ho avuta a 5 anni con Heidi, il mio migliore amico era Remì, la mia vicina di casa preferita era Mary Tyler Moore. La musica, anche se ero un po’ piccolo,era quella dell’Orecchiocchio.

Fortuna che i miei genitori, tornati dal lavoro, mi riportavano alla realtà e mi convincevano che la vera realtà era la tavola apparecchiata e il profumo proveniente dalla cucina, la sabbia e il mare in estate, i nonni e le loro coccole domenicali, le chiacchiere al mercato, le code alle Poste, le festicciole con i compagni di scuola.. La realtà era la vita vera, quella che ti faceva conoscere le persone, la diversità dei punti di vista, la possibilità di un punto d’incontro.
Fortuna che mi hanno insegnato che l’apparenza conta fino ad un certo punto ma è la sostanza quella che fa la differenza.

Oggi non vedo più televisione. L’ha monopolizzata la mia piccola peste. Scelgo per lei i cartoni più adatti alla sua età, l’intrattenimento didattico più consono al suo sviluppo intellettivo. Troppo spesso la lascio lì di fronte alla scatola magica. Naturalmente ho un sacco di sensi di colpa per questo. E naturalmente, a fine mese, pago. La scheda mi costa circa 30 euro mensili. Altrimenti, in analogico o in digitale, non ci sarebbe qualcosa di adatto a lei.
Non voglio inoltrarmi e perdermi nel territorio impervio dei costi della fruizione del mezzo televisivo né questo post nasce come relativo atto di protesta. Non condivido, però, le cifre astronomiche utilizzate per banali e ridondanti programmi dove la professionalità degli intrattenitori è discutibile. Non condivido che i miei 100 e passa euro annuali servano anche per far accomodare una fanciulla carina su una poltrona rossa che legge con lo sguardo perso nel vuoto i programmi della serata. Non mi andrebbe di pagare, perché li pago anch’io, soggetti che utilizzano il luogo in cui lavorano per vendere tutto ciò che è “indotto” (le foto del proprio matrimonio, le foto del tradimento, le foto del neonato, le foto dell’appartamento, l’intervista con il Rosario in mano e via dicendo) o che, proprio per lo stesso indotto, gli stessi soggetti fanno comparsate redditizie ovunque e anche oltre.
Ma pago la tassa di possesso del televisore, quindi, non mi deve interessare cosa ci stia dentro.

Della propria vita ognuno può farne ciò che vuole.
La cosa su cui rifletto ed è il vero oggetto di questo post, è il concetto di mettere la propria vita privata in vendita. Non sono un bacchettone. O un bigotto. Il mondo dello spettacolo si nutre di sé stesso e le star, i vip, ci sono sempre stati. C’è chi vende la propria professionalità, le proprie mani, il proprio sapere, c’è chi vende il proprio corpo, la propria intimità, i propri affetti, la propria vita. Contento lui o lei…contenti gli utilizzatori del prodotto….
Però, ed è qui che il mio discorso si fa un po’ più duro, non ritengo ammissibile che la televisione, mezzo di comunicazione per eccellenza, popolare, fruibile da chiunque, bimbi, adulti, vecchi, adolescenti, veicoli e rafforzi, ammiccando, il messaggio che se non sbatti la tua vita in prima pagina non conti nulla. Che se non sei siliconata non puoi esprimere il tuo talento. Che se non urli in uno dei tanti salotti del video, non ti ascoltano. E detesto ancora di più quando la stessa tv fa il processo a sé stessa, virando in uno stucchevole perbenismo di facciata recitando il mea culpa, proponendoti, poi, le solite cosette.
Lo so, lo so, rischio di non dire novità:“e come siamo caduti in basso, e non c’è più la tv di una volta, è tutta colpa di x o di y o z.”, “sfruttano i sentimenti” e via dicendo..
Se fosse per me, bandirei dalla tv i non professionisti, quelli che non sanno fare i giornalisti o non lo sono ma fingono di esserlo, chi non sa cantare, ballare, recitare, chi non sa presentare, chi non sa gestire un imprevisto se non implorando con gli occhi e le mani l’autore di turno, chi spiattella ai 4 venti le proprie beghe familiari, chi finge di essere qualcun altro per contratto e tutti i “professionisti dell’ospitata” di quei talk show che sono più stalk show per il telespettatore. Trancerei di netto tutte le produzioni in cui si sfrutta voyeuristicamente la sofferenza o i sentimenti delle persone. Limiterei fortemente l’utilizzo dei bambini o dei ragazzini nelle produzioni televisive, a meno che non siano ospiti o protagonisti di trasmissioni ad uso e consumo esclusivamente dei piccoli.
Depurerei, d’imperio, se fossi uno che conta, il mezzo televisivo della volgarità che più che dei comportamenti è dell’anima. Di chi cerca disperatamente e guarda la telecamera per puro esibizionismo o di chi cavalca l’onda del turpiloquio per captare la fetta peggiore del pubblico. Pubblico che peggiore lo è diventato ed è sempre più disarmato.
M’informerò se esista qualche associazione specifica che tuteli il diritto dei telespettatori a denunciare e ad estromettere dalle frequenze chi offende anche solo l’intelligenza del potenziale spettatore. Esiste qualcosa che tutela il bambino, a livello ministeriale (http://www.comunicazioni.it/tutela_minori/minori_114/). Ed il pubblico adulto? Attenzione che l’educazione, l’apprendimento di modelli, dei modi di pensare e di vivere, non finisce a dodici anni!!! Al momento, che io sappia, alcune associazioni dei consumatori, tra cui questa (http://www.adiconsum.it/), si mobilitano se viene intaccato un proprio diritto di natura economica. Ma i diritti di natura emotiva e/o culturale?
Cerchiamo di opporci all’impossibilità di poter scegliere, in mancanza di costosissime video cards. Rifiutiamo un tipo di comunicazione studiata a tavolino, precisa, mirata, manipolatoria.
Svegliamoci. Facciamolo per noi stessi! Cambiamo canale, spegniamo la tv. Scriviamo, scriviamo alle stesse tv, lamentandoci se riteniamo di essere stati offesi nella nostra sensibilità. Io lo faccio di tanto in tanto; non cambia nulla, ma lo faccio.
Che vadano davvero a lavorare i vari giovanotti e fanciulle della tv. Che vadano davvero ad ideare, a sperimentare, gli autori di programmi triti e ritriti, uguali a sé stessi, che di diverso hanno solo il nome.
Che scoprano veramente questi signori e signore della tv la propria interiorità, la ricerca di una propria missione di vita, la soddisfazione di aver fatto qualcosa di utile agli altri, la consapevolezza di avere una competenza professionale specifica e matura. Che utilizzino la tv come mezzo di comunicazione di idee, di sentimenti, di emozioni, di notizie, assumendosi la responsabilità, gravosa, di far crescere il proprio pubblico, culturalmente ed emozionalmente.

Aiutiamo i nostri bambini a capire che quella che scorre in video, che si legge sui giornali oggi non è e non sarà la nostra realtà; che “intimità” non è sinonimo di inutilità. Che chi gonfia o modella il proprio corpo per venderlo meglio non fa un servizio a sé stesso o a sé stessa e depaupera, sfibra la propria identità.
L’identità è la coerenza di Sé, la percezione di seguire un sentiero coerente con i propri desideri, le proprie capacità e i propri valori. E’ un percorso difficile quello della ricerca della propria identità, ma bruciarla e svenderla subito in nome della popolarità e del guadagno facile non è, a mio parere, un buon modo di cominciarlo questo percorso. E la televisione, che anch’essa non ha una propria identità, non può incoraggiare tale modello di vita.
Arrabbiato, mi faccio con la mia famiglia dieci giorni di vacanza, senza tv. Forse mi passerà.
Un caro saluto a tutti e buon relax!!!

4 commenti:

  1. Mamma mia...troppe cose !!!...non so da dove cominciare...
    insomma..innanzitutto anch'io sono cresciuta con Heidi..anche se non mi sono innamorata di Peter :))...a parte gli scherzi..ritengo che la televisione sia un mezzo di comunicazione incredibile e molto utile...come tutto quando si và all'eccesso diventa un 'arma a doppio taglio...credo che al giorno d'oggi non si possa fare a meno della Tv in senso di informazione sulla nostra società..per il resto invece...si potrebbe eliminare all'istante.
    I canoni che ora troneggiano vogliono solo far apparire la società in modo frivolo e senza nessuna moralità...il problema è che siamo in un 'epoca di "usa e getta"...specialmente nei giovani...purtroppo siamo Noi che viviamo in questo modo assurdo...sempre alla ricerca di quel qualcosa che non abbiamo..che poi avutolo in mano...non ci "soddisfa"...e subito lo si "disfa"...corriamo alla ricerca di non so che..
    Per quanto riguarda la mia esperienza televisione / bimba..per fortuna non la si usa..solo pochi selezionati cartoni animati...io ascolto molta musica ..quindi non ne sente l'esigenza...sai...il problema è solo uno il tempo che abbiamo..sai quante volte...non ho tanto tempo e anche voglia ..ma mi impongo di andare in biblioteca o leggererle dei libri.. o costruire insieme ..e alla fine mi sento soddisfatta e felice perchè vedo nei suoi occhi gioia duratura...che dopo aver visto un cartone scema all'istante.
    Credo che ...dipenda anche un po' dalla propria esperienza personale...io avrei molto voluto che mia madre mi avesse letto un libro...quindi...cerco di fare le cose che mi sarebbero piaciute...e trovando comunque alternative...la televisione diventa solo un inutile suppellettile .
    Per quanto riguarda la maturità dei giovani..ritorno sempre al punto di partenza..bisogna...cercare/trovare alternative...e non arrabbiarsi...spegnere !!...in fin dei conti...non ce l'ha obbligato il medico...programmi di un certo infimo livello culturale ..dicono che sono i più gettonati...lascimoli vivere di belle speranze..e di storie inventate e passeggiere...
    tanto a Noi non riguardano e guardiamo ancora nel nostro piccolo mondo..in modo intelligente...quante "cose" dobbiamo ancora scoprire.
    Nei bimbi ritornare alla nostra favola di Biancaneve o Cappuccetto Rosso che male non ha mai fatto a nessuno...e che forse ..a parer mio trasmette ancora valori profondi e non inutili....riscoprire tradizioni ..che hanno cresciuto Uomini/Donne di grande levatura sociale...osservare il mondo con occhi diversi.
    Rendersi conto che..dobbiamo vedere ..per imparare/divertirsi/informarsi/migliorarsi/...non vedere per vedere...tanto è la stessa cosa.
    Ora ti lascio e ti auguro una serena vacanza. Ciao Vania

    RispondiElimina
  2. Buone vacanze e non pensare alla televisione!
    Fa sicuramente male ...
    Ciao,
    Lara

    RispondiElimina
  3. grazie per i vostri post!!!
    Sono appena tornato dalle ferie (senza tv). Ho dato una rinfrescata al layout del blog e sono pronto per nuove incursioni nella mente e nel cuore, grazie anche al vostro supporto. Si ricomincia!! ...anche se ho ancora il suono della risacca nelle orecchie...

    RispondiElimina
  4. Ma ciaoo !!..ho visto molto piacevolmente il nuovo..e il tuo nuovo logo mi ha colpito...sai ieri sera l'avevo già visto e mi sono informata..ottima scelta...grande questo pittore...e molto interessante il significato del quadro...sai..non lo conoscevo bene...grazie per questa iniziativa di testa e di cuore !!
    A presto Vania..bentornato !!:)

    RispondiElimina

commenta perché... condividere fa bene!