03/03/10

G O D E R E

Bigoli al sugo, olive e capperi, due bei cucchiai di grana grattuggiato.
Il bigolo non esiste dalle mie parti. E' stata una scoperta nordica. Assai voluttuoso, corpo carnoso che assorbe il condimento.
Una ragazza sulla trentina scarsa, taglia abbondante, capelli lucenti neri, lunghi e lisci.
Ristorante, pausa pranzo. Parlotta con un'amica e arrotola quei bigoli lentamente, come se stesse dipingendo su una tela immaginaria le onde del mare. Movimento ritmico e morbido.
Porta la forchetta alle labbra e le sue mascelle cominciano a muoversi, sempre lentamente; ripassa con la lingua il labbro superiore sporco di sugo, respira profondo e nuovamente arrotola i bigoli e li porta alla bocca. Terminata la pasta, spezza un panino, lo porta al naso, aspira il profumo della mollica e inizia a fare dei cerchi concentrici sul piatto col pezzo di pane. Una meravigliosa danza sul piatto, una scarpetta che con grazia scivola nel sugo zigzagando tra i capperi rimasti.
Piatto pulito, come estratto dalla lavastoviglie. Per finire, ordina quanto di meno ipocalorico prevede il menù: una fetta di salame al cioccolato che, con la delicatezza di un pianista che suona le prime note della Sonata al chiaro di luna, taglia dolcemente con la forchetta e, con gli occhi un pò umidi di qualcosa che assomiglia ad una lacrima,  guarda con la consapevolezza e il piccolo dolore tipico di un atto d'amore che sta per finire.

Anch'io ho ordinato quei bigoli. Anch'io ho fatto la scarpetta e ho cercato di gustare gli ingredienti senza fretta, flirtando coi sapori. Mentre apprezzavo l'aroma forte del cappero che mi riportava nella scogliera battuta dai venti di scirocco e di salsedine di Pantelleria ho capito che si arriva a godere di qualcosa solo se si segue il proprio desiderio senza censure, connettendo mente e corpo nel vivere l'esperienza, guidati dall'amore per la scoperta di sè, esorcizzando la paura di essere giudicati. 

In psicologia molti, a partire da Freud, hanno postulato l'esistenza di un'energia magmatica e primordiale chiamata "libido", creatrice di amore, passione e piacere, un'energia che fluisce continuamente in noi e che, poichè troppo forte, cerchiamo di limitare, incanalare, reprimere, imprigionare, trasformare.
Spesso le parole e i "no" dei "giudici" protagonisti della nostra vita riecheggiano nel momento in cui stiamo per toccare il piacere potenziale della conquista dell'oggetto desiderato; allora ci fermiamo e cambiamo strada.
Non è possibile, purtroppo, assecondare sempre tale energia, ma nelle cose che facciamo, nelle esperienze che viviamo, nei progetti che cerchiamo di realizzare perchè ci piacciono, diamole lo spazio che si merita. Non costringiamola a stare nell'ombra, lasciamola fluire.
Ve lo dice uno che, in questo momento sta coccolando e accarezzando un sogno/obiettivo chiuso in un cassetto da molto tempo e che non trova ancora il senso del piacere nel fargli prendere forma, attento, forse, più al "cosa" che al "come".
Se non ci piacciamo e non godiamo di ciò che viviamo è, molto spesso, perchè camuffiamo il nostro desiderio, attenti al giudizio degli altri, frenati dalla paura di essere biasimati e lasciati soli.
Le esperienze che ricordiamo con piacere non sono quelle in cui, impeccabili e scattanti, abbiamo risposto più o meno consapevolmente alle aspettative vere o presunte degli altri senza capire se erano anche le nostre.
Le esperienze che ricordiamo con piacere, intrise di gioia e godimento, sono quelle che abbiamo vissuto pienamente, lasciandoci guidare dalle nostre sensazioni e dalle emozioni più profonde, non solo dal ragionamento e dal calcolo della probabilità di ricevere delle critiche.
Sono quelle esperienze intimamente e fortemente "nostre".

No, non è un post erotico...anche se l'eros, come avete potuto notare, c'entra qualcosa.

nb: nella foto, la pianta fiorita del cappero




4 commenti:

  1. ...allora ...mi piace molto questa tua descrizione..e da buona forchetta considero il cibo un piacere della vita...
    lasciare andare le emozioni in ogni "fatto" reale...è scoprire che dentro di noi...non siamo delle "macchine"...siamo dotati di moltissimi "microcip"...gratuiti/impensabili e per il momento e per fortuna ...non "costruibili"...e "diversi"...per ciascuno di noi, e per fortuna quello che può essere "bello"..per uno...è "brutto" per un 'altro individuo.
    Ciao Vania
    P.s....viva qualche chiletto in più....:))))

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  2. P.s.2...e mi viene da ridere...mi è venuta in mente la playstation 2...:)))...non avevo mai visto il fiore del cappero...bello....

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  3. Son tornata a rileggere in questo giorno bianco di neve ed ho condiviso su fb: ci son tanti "disperati" per questo inverno bianco...chissà che con due bigoli non torni il buonumore!!!

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  4. Grazie dei vostri commenti, carissimi!

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