01/04/10

Aprile


Oggi piove. Di brutto. Stamattina, incurante dei nuvoloni neri all'orizzonte, ho messo solo la camicia. Rosa.
Mia figlia m'ha detto, sull'uscio di casa: "lavori troppo, Barbapapà".
L'ho guardata, le ho stropicciato il naso con le dita e le ho risposto "E' vero, Barbalalla".
Mia moglie, di là in cucina: "non è Barbalalla, è Barbabella, e non dimenticarti l'immondizia".
Convinto che la monopolizzazione della tv da parte della piccola stia facendo male a tutto il nucleo familiare, saluto e vado via.
Nel parcheggio, quello in centro, sento dietro di me una voce di donna che dice: "amore mio, non andare sulle pozzanghere che ti bagni tutto e poi dobbiamo lavare la giacchina!!!". Mi volto e noto una signora neanche troppo attempata con un barboncino al guinzaglio con un cappottino scozzese che schiva la pozzanghera e strappa un sorriso compiaciuto alla sua padrona.
I cani sono meglio dei figli. La mia gode nell'immergere i piedi nelle pozzanghere e  sporcarsi, all'uscita dall'asilo e non mi ascolta. Mai.
Caffè al bar. La barista mi fissa e mi dice: "brutta cera, amico mio". La guardo e le chiedo di aumentare il volume della radio che c'è una canzone stupenda: il mare d'inverno della Bertè.
Basta un niente e mi ritrovo nella mia scogliera a Capo Zafferano, col vento forte tra i capelli, l'odore meraviglioso delle alghe, le nuvole e l'infinito di fronte a me. La barista mi rifissa e mi dice "brutta cera e hai pure fumato qualcosa". Pago ed esco.
Intorno a me giovani universitari felici di andare in vacanza. Uno mi urta, mi dice: "mi scusi". E io mi sento vecchissimo, nonostante la camicia rosa.
A parte tutto ciò, voglio essere sereno e speranzoso, anche se non so cosa questo Paese potrà dare ai miei figli.
Non cambia nulla, la gerontocrazia si autoalimenta e vince e chi perde dice di vincere. E se sono giovani, parlano come i vecchi ai vecchi.
Le questioni sociali, le problematiche della famiglia, il fatto che a scuola ci chiedono un contributo per le saponette, non sono cose sottovalutate. Di più. Evitate. Rimosse.
Scandali, storiacce sui media, affari sporchi, putridi, direi, che quando li sento non ce la faccio a farmeli interessare. Non mi interessano. Li trovo disdicevoli. Troppo lontani da quello che io credo sia la dignità, la sobrietà, il rappresentare con trasparenza e serietà la gente. Sono riflessioni di un ingenuo, lo so.
In tv la solita robaccia. Principi ballerini, televoti truccati, congiuntivi sbagliati, bambini osannati perchè cantano e imitano i grandi che rosicano da matti, perchè adesso non li invita più nessuno se non per duettare coi pischelli. Isole caraibiche in diretta tra bestemmie e volgarità varie. Uomini e donne che si offendono per accaparrarsi chi sta su un trono di plastica e per conquistare qualche copertina sui giornali. Giornali che è agghiacciante che qualcuno acquisti ancora, che 40 anni fa Bolero e Grandhotel facevano, in confronto, cultura. Forze dell'ordine sotto accusa, Forze dello spirito sotto accusa. Peripatetiche vere, finte sante, giullari e giocolieri che invadono gli spazi di approfondimento. Approfondimento. Di cosa? Giornalisti a spasso. Imprenditori suicidi. Oggi hanno scoperto un prete che spediva i fondi neri in Svizzera. In tv c'è una nota presentatrice che pubblicizza il suo programma spaccando una bottiglia di vetro in testa ad un nano. Questo pomeriggio ho sentito Vladimir Luxuria presentare allegramente un programma su una radio Mondadori. Alleati che boicottano aspiranti sindaci, sindaci che boicottano aspiranti alleati. Alleati di che?
Tutto scorre. E' una questione di corrente, finchè c'è vento, specie in primavera, il fango si disperde nell'acqua.
Ma col secco dell'afa estiva, l'acqua si ritrae e il brutto viene a galla. Si secca, evapora, viene portato via, poi, col primo temporale settembrino. Verso il mare, che tutto inghiotte, mesce e purifica. Il mare purifica. Quasi sempre. Poi torna l'inverno.

...E ci siamo noi, piccoli e insignificanti, nelle nostre tavole, tra due etti di prosciutto in offerta speciale e un piatto di lenticchie, i pannolini che costano 8 euro a pacco, il sorriso di tuo figlio che ti riempie il cuore e ti fa sentire veramente importante e una carezza prima di dormire da chi condivide il tuo letto...Viviamo e andiamo avanti. E cerchiamo di rendere le nostre vite e quelle degli altri migliori, mettendo sassolini nell'altro lato della bilancia. E tutto scorre.

Buona Pasqua, per chi crede e per chi non crede alla Pasqua, alle colombe, all'agnello e agli arcobaleni.
Buona Pasqua, buon rinnovamento, buon cambiamento, comunque.
Ciao.

5 commenti:

  1. ...aprile...siamo il primo di aprile...e ti dico che neanche un mese basterebbe per commentare questo post.
    ...allora...per il momento ...butto giù...2 parole...musica ok. (punto)....foto ok. (punto)
    ...ripasserò...
    Ti auguro una Buona Pasqua....di cuore...anche perchè....anche se ormai penso che non serva nemmeno dirtelo.
    Un bacio alle tue piccole.
    P.s. ..non siamo piccoli e insignificanti...siamo qui a parlare/discutere/sorridere e crescere.
    Affettuosamente Vania

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  2. Ciao Bruno,
    una volta ho sentito un detto che recitava più o meno così: finché vedi i tuoi genitori giovani lo sei anche tu, ma quando cominci a vederli vecchi stai invecchiando anche tu.
    Auguro a te e ai tuoi cari una Pasqua serena.

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  3. Ciao Vania!! buona Pasqua a te e alla tua bella famiglia!!
    Occhi blu: è un detto di grande verità. Mi sa che sto invecchiando... Auguroni anche per te!!!

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  4. Ciao. Leggere quello che scrivi mi fa bene. fa bene a me che sono una nonna, ormai. Mi mette una specie di piacevole calma addosso. Solo apparentemente amaro e sconfortato; sei, invece pieno di coraggio e forza e, quello che è davvero straordinario e poco usuale, riesci a comunicarla. Ti ringrazio davvero tanto perchè trovo una profonda sintonia con tutto quello che scrivi. Mi permetto di abbracciarti virtualmete.
    Felice Pasqua a te e alla tua bella famiglia.
    Sandra

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  5. Sandra, ricambio l'abbraccio, di cuore.
    Auguroni anche a te e alla tua famiglia!!

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