18/05/10

La felicità in una fragola

Un'amica mi dice: "chiedi alla gente cosa vuole dalla vita e ti dirà semplicemente: essere felici. Questa speranza, però, tiene lontani dall'arrivarci. Più si prova a raggiungere uno stato di felicità, più si diviene confusi".
Provare ad essere felici, pensare a come esserlo, a come raggiungere questa meta, secondo me, è un controsenso. 
Credo che proprio dove c'è felicità ci sia confusione: tutto si fonde e si mescola, non ci sono limiti nè certezze, solo emozione pura che confonde e inebria. Si gusta pienamente il momento che rimane inciso per sempre nella memoria e nel proprio archivio emozionale.
Purtroppo, il tutto dura pochissimo.
E a chi dice che la serenità dura di più ed è più facilmente raggiungibile e controllabile, un pò provocatoriamente domando: è meglio una fragola rossa e dolce oggi  o una coppa di macedonia di pere e mele domani ?


16 commenti:

  1. Ciao Bruno. Passo sempre da te anche se non semre lascio traccia.
    La fragola è una civetta molto attraente ed eccomi a dirti che, sì, preferisco la fragola!
    La assaporo finchè posso.Poi archivio.Non mi metto in attesa della successiva tanto so che è molto probabile che arrivi la seconda e poi la terza e poi un'altra e un'altra...Se non sarà così poco male: nessuno potrà mai portarmi via le precedenti.E non è un pensiero consolatorio è solo una lucida (?) constatazione. A presto. Buona settimana.

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  2. Sandra ha espresso perfettamente il mio pensiero non lasciandomi nulla d'aggiungere

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  3. :)...la felicità...può essere tutto...può essere niente per un altro/a.
    ...come sempre ogni individuo la pensa in modo diverso...ogni individuo ha...la sua scala gerarchica.
    ...la risposta al quesito ?...:)
    ...questo è un test psicologico.:)
    ...ma io...senza ombra di dubbio...una macedonia domani...da dover dire...bastaaaaaaaaaa...non ne voglio più !!!:)...cosa ci faccio di una fragola....:)
    ciaoooo Vania

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  4. Ciao Bruno,
    ti esterno per punti la mia opinione:
    1) non si può provare ad essere felici; o si è felici o non lo si è
    2) l'essere umano è incline a cercare la felicità, ma più la cerca meno la trova: la felicità arriva o è già lì, dove dev'essere, e magari non si vede
    3) la felicità è diversa per ciascun individuo; ognuno è felice a modo suo, secondo il proprio carattere, la propria esperienza di vita, la propria storia, i propri sogni
    4) la serenità è assai diversa dalla felicità; è uno stato d'animo tranquillo, calmo, pacifico e dura sicuramente di più, ma è meno appagante e soddisfacente; è un po' come navigare nel mare piatto rispetto a quello in tempesta
    5) preparo abitualmente la macedonia di mele, pere e kiwi tutto l'inverno, ma quando arriva la stagione giusta, come adesso, preferisco di gran lunga una coppa di fragole rosse con panna montata (la sto mangiando quasi tutte le sere, nonostante nel frigorifero ci sia anche l'altra, perché la sua bontà mi inebria)!

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  5. Meglio una succosa fragola rossa oggi, senza ombra di dubbio! Domani potrei già essere morta...

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  6. @sandra: so che passi ed è un piacere saperlo. Avessimo tutti la tua ottimistica lucidità! A presto!!
    @mirella: grazie per aver lasciato un segno! A presto!!!
    @Vania: verissimo. Ognuno ha la sua idea di felicità. Forse è il fatto che sia troppo "idea" che non la si vive pienamente quando si ha tra le mani. Macedonia? Anche a me piace molto (hai provato a metterci qualche noce? buonissima) Ciao!!! A presto!!!!
    @Occhi blu:punto 1: concordo 2:concordo 3:concordo 4:concordo abbastanza. Necessaria la serenità per poter vivere la felicità. Raramente, credo, una persona non serena, gusta appieno un momento di gioia 5:si vede che sei nordica ;) io alla panna preferisco il succo di limone (limone-limone, da napoli in giù) e basta. Grazie del tuo, come sempre, gradito e stimolante passaggio!!!Ciao!!!
    @rosso vermiglio:Carpe diem, dunque!!!Grazie del tuo contributo!!! A presto!

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  7. prima taglio a pezzetti le fragole, poi le copro di zucchero, poi le annaffio di tanto succo di limone, infine le lascio macerare in frigorifero;
    quando le tiro fuori ci spruzzo la panna montata ...
    prova, Bruno, ti assicuro che è una delizia!

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  8. @occhi blu: ahhhh il limone c'era!!! Provero sicuramente! Ciao!!!!!

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  9. Condividere fa bene perchè ci costruisce. E' altresì vero che non tutte le condivisioni portano ad un processo costruttivo. Credo sia sempre bene avere una immagine di insieme. In ogni caso Bruno, volevo ringraziarti per il tuo "sostegno", sei stato il primo (oltre ad un commento). Parlo del blog "tutto quello che gli uomini non dicono" di Sam. Già ... sono Sam. Grazie e grazie ancora.

    ps. Bello il tuo blog. Profondo e riflessivo.

    Ciao e buona vita!

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  10. hem... Se dico che non mi piacciono le fragole, faccio una brutta figura?
    Banalità a parte, io non sono alla ricerca della felicità, ma vivo felice. Serena.
    Certamente ci sono alti e bassi, ma la fecicità è sempre nel cuore. Nonostante la vita.
    Susanna

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  11. ...qui ...ce n'è per tutti i gusti...:)))
    ciaooo Bruno...:)
    Vania

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  12. ...è tutta ieri sera che penso alla frase...
    1) non si può provare ad essere felici; o si è felici o non lo si è
    ...non concordo per niente...si può provare ad essere FELICI...e si è per FORZA FELICI...solo pensando ...che ...c'è gente che stà molto peggio di Noi. Basta fare un giro in un ospedale....o solo pensare ad un ospedale....saranno le solite frasi...ma alle volte sono le frasi più vere...che dobbiamo tenere a memoria.
    ciao Vania

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  13. Cara Vania. Il fatto di provare ad essere felici implica, proprio nel concetto di "prova", un qualcosa di cerebrale, meccanico, tipo prova-errore-strategia. Quindi, provare ad essere felici, anche secondo me, ci allontana dalla magnifica sensazione di essere pienamente soddisfatti, quasi sospesi e inebriati. Il fatto di confrontarci con chi sta peggio di noi, a me, non provoca felicità, ma una sensazione di dispiacere e di pena. Certo, confrontandomi apprezzo meglio la mia vita serena e senza problemi grossi, se è davvero così, ma ciò non mi procura "felicità". Credo anche, e questo non c'entra con il messaggio provocatorio-divertito del post, che negli ospedali dovremmo andarci di più anche noi "sani" finchè lo siamo, per sollevare il morale di chi lo ha a terra. Ma dovremmo essere abbastanza forti da non "empatizzare" troppo con la sofferenza, sennò non saremmo d'aiuto.
    L'anno scorso mia figlia è stata ricoverata per 1 settimana e i clown hanno reso la sua permanenza (e la nostra) meno cupa.
    Sì, diciamola così: se siamo sereni e vogliamo aiutare gli altri, contagiamoli della nostra "positività".
    Ma la felicità, che dura spesso un solo attimo ed è molto più accesa della "positività" è, credo, un'altra cosa... Un abbraccio!!!

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  14. Concordo con te, Bruno.
    Inoltre ritengo che la felicità sia una sensazione, uno stato, un periodo di tempo molto acceso che dura quello che dura, dipende da cosa o chi lo provoca.

    Sto frequentando un corso di teatro perché mi piacerebbe molto portare la mia positività, attraverso il clown sociale, nei reparti dei bambini malati negli ospedali.

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  15. ...si...mio caro Bruno...hai perfettamente ragione...non volevo neppure scriverlo il commento...ma...dovresti ormai conoscermi...alle volte...sono così.
    Porta pazienza...:)
    ...io ...comunque provo pena solo per le persone che non riescono a essere soddisfatte di loro...oppure persone che prendono delle strade sbagliate.
    Un malato...mi fà comprendere quanto io sia felice...nel senso di fortunata a non dipendere da nessuno.

    Quell'attimo di Felicità...."leggerezza"...è impagabile.

    Lo sò...che sei intelligente e avresti compreso il senso....abbiamo anche il dovere di essere...un mezzo per comunicare.
    Un abbraccio anche a Te. Vania

    Vania

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  16. @Sam: ciao!divertentissimo e amarognolo il tuo blog. Ripasserò. T'ho pescato, cercando chi tra i blogger amasse il film "la leggenda del re pescatore" come me. A presto!
    @Susanna: Ciao!!Non ti piacciono le fragole?Mannaggia!Essere felici "nonostante" la vita, però, non suona bene. Ho capito che ti riferisci agli aspetti negativi della vita...io mi sento felice quando, per esempio, guardo negli occhi mia figlia di 3 anni. Distolgo sempre lo sguardo perchè mi vien da piangere dall'emozione di felicità che provo nello scorgere il candore, la trasparenza, la gioia di quello sguardo. Mi commuovo anche adesso parlandone...
    @Occhi blu: l'allegria è contagiosa ed è un balsamo per le pene di chi soffre. Brava!
    @Vania:l'ultima volta che qualcuno m'ha dato dell'intelligente è stata la mia prof delle medie, aggiungendo, "ma non s'impegna" ;)
    Per "pena" intendevo uno stato di "sofferenza" e di vicinanza con chi sta male, cosa che, m'allontana da una sensazione di serenità o felicità. Sono d'accordo con te quando parli di "sentirsi fortunato e non dipendente da nessuno". E' una grande verità. A presto!!!!

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