28/05/10

Tanto di tutto, tanto di niente...

Un pullman qualunque, accovacciato in penultima fila, il mare a destra, lo fisso e non lo vedo più, la valigia con le solite quattro mutande e quattro magliette, il sole del tramonto.
Verso casa.
Più m'avvicino, più sento che m'allontano. Io non sono più qui. Io sono altrove.
Certe cose le senti fortissimamente dentro. Sono inequivocabili. Non c'è più; basta!
E' inutile cercare, trovare un senso; non ce n'è, se non nell'illusione. Là c'è il mare, due o tre barche, la sabbia scura, le nuvole d'oro e arancio.
Non ce la faccio più  a sopportare l'assenza, a contare i giorni per incontrarti.
Sono forte ma mi sento debolissimo e il mio polso è molle, la mia testa vaga, le mie gambe tremano e sono altrove. Altrove. Non qui.
Scendo dal pullman, bacio mamma e papà e dico loro che andrò. Sarà complicato ma troverò la forza.
Dove vado non c'è l'immenso mare che incontra il mio sguardo e i gabbiani che bucano il cielo, il gelsomino che accarezza la mia notte, il pane caldo che spezzo e annuso chiudendo gli occhi.
Ma lì c'è lei. E' ora di andare. E' ora di ripartire.

7 commenti:

  1. parole, una dopo l'altra, come sassolini bianchi sulla strada delle emozioni.

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  2. ...l'immenso mare che incontra il mio sguardo...

    Chi è nato in luoghi di mare porta in sè struggenti nostalgie: le ho viste in tutti quelli che hanno i ricordi d'infanzia con odore di salsedine.

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  3. ..una bella descrizione...sono emozioni.
    ...ma Tu..ne hai da vendere.:))))

    Ciaoooooooo Vania

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  4. Ho letto con emozione le tue parole così forte da non saper aggiungere altro

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  5. Grazie per le vostre parole. A dire il vero, non amo molto questo post e Sandra c'ha preso col discorso della "nostalgia". Questo è un momento che ho vissuto 6 anni fa e la mia decisione l'ho presa in pullman, in autostrada e alla mia destra il mare. Una decisione d'impulso. Non sono pentito ma qualcosa mi manca (oltre ai miei genitori). Ciò che mi manca è un tutto indistinto che può essere banale o pieno di significati. Un pò come questo post (che mi sembra, rileggendolo, a volte di una banalità mielosa e disarmante, altre volte ricco di un senso profondo e sinceramente mio). Forse è questa la nostalgia: un ricordo, un'immagine semplice e un sentimento non evoluto, "romantico" e "struggente" che, se approfondito, diventa ricordo forte, forse rimpianto, portando con sè le cose non vissute appieno, le cose non dette, l'amore non totalmente dato e preso.
    Un caro saluto e scusate questa risposta poco lucida :-) Ciao!!!

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  6. ...mai avere nostalgia...mai Bruno.
    ...la si è sempre letta...
    sei stato Bravo.
    Un abbraccio Vania

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  7. Che brutta bestia la nostalgia, Bruno!
    Ne so qualcosa perché come te, purtroppo, so cosa vuol dire allontanarsi dal mare, dai familiari, dagli amici, dai profumi, dai colori, dalla bellezza, dall'aria della propria terra per andare a vivere, per ragioni di forza maggiore, in un luogo bello, ma diverso ed "estraneo".
    Tu, almeno, hai gli affetti importanti accanto a te e ti assicuro che non è poco, soprattutto quando si è presi da momenti così struggenti.

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