10/12/10

Le scarpette di cristallo non esistono.


La divaricazione tra ciò che viene cucinato in televisione e ciò che viene effettivamente richiesto dal telespettatore è enorme.
Dimostrazione lampante: Cenerentola di qualche giorno fa. Finalmente la favola, i colori pastello, i buoni sentimenti. Sette milioni e mezzo di teste sognanti e cuori palpitanti di fronte alla biondina dal vestito azzurro brillante. Un'attesa che dà luogo ad una condivisione inconsapevole e liberatoria. Incollati di fronte alla tivù, tutti i ceti sociali, tutte le età, tutte le città, di fronte al sogno.
Molti bambini. Finalmente. Liberi di guardare la scatola magica. Liberi di collegarsi inconsapevolmente alle altre energie canalizzate dell'attenzione nelle altre parti del Paese, ad Aosta come a Canicattì, cuori pulsanti al ritmo di Bidibibodibibù, un fluido attentivo che scorre sull'etere.
Solo un assoluto ignorante di cos'è pedagogia, fiaba, sensibilità infantile, calore familiare, ha potuto bloccare la fiaba sul più bello. Io non accetto giustificazioni.
Pedagogicamente è un coltello affondato nel cuore dei bambini.
Questi stupidi di bambini e i loro ingenui genitori non meritano l'happy end.
La fiaba finisce sempre con un abbraccio dei protagonisti a chi li guarda, finisce con un inno alla vita, all'amore, alla gioia. Si sa, da sempre. Chi ha raccontato anche solo una fiaba a un bambino, questo lo sa.
Diamo un calcio al sogno. Dai. Siamo un servizio pubblico. Seviziamo i sogni. Troppo sogno stasera. La realtà è un'altra. E' brutta, sporca e cattiva e io ti devo mettere in guardia. E non voglio che, soddisfatto del bacio principesco, spegni la tv, cullando il sogno anche nel tuo cuscino. Devi allertarti. Devi allenarti allo schifo che c'è.
Tagliamo di netto l'aspettativa positiva, la tensione verso l'ottimistico finale. Imbrattiamo di rosso sangue la speranza nei piccoli e nei grandi che stanno loro vicino. Prima la REALTA' e al diavolo il bacio in carrozza, quello verrà dopo, dopo Sara e Yara.
Che finissero bruciati gli uccellini parlanti che svolazzano sui regali sposini, che s'incupissero i cieli azzurri e si zittisse il reame in festa.
Prima la realtà. Prima "difendiamo i nostri figli!!!".
Ipocrisia. I nostri figli si difendono irrobustendo la loro visione serena della realtà e condividendo pienamente i loro sogni.
Quello era un momento di condivisione. Grazie per averlo spezzato.
Non serve essere psicologi per capire che l'aspettativa spezzata o differita è dannosa quanto un'esperienza negativa reale.

Da una settimana sono a letto con le mie tonsille in fiamme. Mamma e bimba di fronte alla tv. Mamma fiduciosa, conoscendo il film, lascia la bimba di fronte alla tv, bimba consapevole (dato che il film l'avrà visto almeno 10 volte) del meraviglioso finale che sta per andare in video. Già pregusta il bacio, già pregusta i sorrisi, già pregusta le campane a festa. d'un tratto grida: "Mamma, mamma. E' finito!! E' finito! E' finito!!!" con uno sguardo turbato e disorientato. Mamma corre e vede due ragazze in primo piano e un uomo con la faccia severa che scandisce parole di piombo.
Poi ricomincia, ma non è lo stesso.

Evitate ogni giustificazione di sorta. Non avete rispettato i nostri figli. Non li avete difesi. Dalla realtà. Se quella è realtà.


3 commenti:

  1. Infatti, sono talmente fragili che si rompono!!!...proprio come le bolle di sapone!!! Come i sogni che non sono la vera vera realtà!!!
    La vita è ben altro!!!

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  2. @intherainbow:....somewhere over the rainbow...la...la...la....ci starebbe come sottofondo ed è una canzone che amo...allora, i sogni sono fragili, proprio per questo, e te lo dice un razionale doc, vanno curati e protetti, specie quelli dei bambini. Le illusioni....quella è altra roba...un abbraccio

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  3. ..poche parole...hai Detto Tutto.
    ciao Vania



    ...facili ricette...come sempre :))))

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