17/10/11

Premonizione: post confuso da non leggere a stomaco pieno.

E' da un pò che non provo sensazioni sfuggenti.
Quelle che non capisci. Che ti confondono e che non provengono dalla pelle o dagli organi di senso "canonici" ma risiedono nel marasma poco percettibile delle emozioni e dell'intuizione.
Sapete, una delle mie passioni è la grafologia. Ho concluso quest'anno un corso biennale qui, in città, e tre persone si sono diplomate a Roma. Vi tralascio le belle emozioni che m'ha dato questa cosa. Anzi no. Ve ne parlo. Belle emozioni. Bellissime. 3 persone che sono state formate da me e che hanno dato il meglio di sè. Non avevo mai provato la sensazione di essere "maestro". Sì, i corsi di formazione li ho fatti...leadership, lavoro di gruppo, comunicazione, ma alla fine arrivederci e grazie, sei stato coinvolgente, se abbiamo bisogno ti richiameremo. Ma non avevo mai "formato" nel vero senso del termine qualcuno ad una professione, ok non ad una professione pienamente legittimata, ma sempre di professione si tratta. Questo è quello che m'ha scritto un'allieva e mi ha commosso tanto, non per le belle parole ma per le emozioni che m'ha trasmesso, perchè era questo quello che volevo, risvegliare l'incosciente, forte desiderio di conoscere e di sperimentarsi nei miei allievi. Incosciente anche perchè, dopo gli anta, si rischia meno e non è così facile apprendere qualcosa di nuovo, una nuova professione addirittura...
Non voglio incensarmi. Non ne avrei motivo, qui. Però, vi voglio trasmettere la mia soddisfazione e la mia grande emozione nel leggere di essere stato un docente "umano", di aver prodotto una "regressione" positiva e fruttuosa, di essere stato uno stimolo, una ..."scintilla"... per incendiare lo scontato, la routine.
L'allieva mi dice un'altra cosa, assolutamente folle in un progetto di studio o in qualcosa di preventivato: "l'incoscienza mi ha sostenuta".
E' magnifica questa cosa..."L'incoscienza mi ha sostenuta"....Questa è la chiave, ragazzi, di molti nostri arretramenti di fronte a prospettive nuove e stimolanti...ovvero il lasciarsi o meno sostenere dall'"incoscienza", dall'"impulso", dall'istinto inspiegabile.
"...Ho contattato un freddo e semplice indirizzo mail e ... si è aperto un mondo! Ho trovato un prof  di nuova generazione, quelli che tutti gli studenti vorrebbero avere: simpatico, preparato, disponibile, sensibile, ma soprattutto ...umano. Non sai di quanti anni sono tornata indietro! Ma questo è stato uno stimolo nuovo per continuare a non appiattire la vita con la routine, con lo scontato...L'esame per me è stata una dura prova, anche se l'incoscienza mi ha sempre sostenuta!"
Quando 2 anni fa ho organizzato un seminario di presentazione del corso ho subito avvertito sensazioni positive guardando solo in faccia i miei futuri allievi. Sapevo, ne ero sicuro, che avrei iniziato il corso quell'anno,  dopo innumerevoli tentativi e seminari di presentazione gli anni passati, e che mi avrebbe dato grandi soddisfazioni. Si trattava di un corso, di allievi, di libri ed esercitazioni... ma mi succede sempre la stessa cosa quando incontro qualcuno per la prima volta. Sarà che c'ho l'occhio clinico, ma è qualcosa che mi porto dietro da anni. Di inspiegabile. Mi batte il cuore più forte, intravedo una "possibilità" di relazione, si instaura subito simpatia o un desiderio di allontanamento. Tutto ciò senza stabilire un contatto, senza parlarci.
 Ieri mia figlia, quella di un anno e mezzo, quella, vi spiego, che s'arrampica sui tavoli e si batte la mano sul petto orgogliosamente ed è stata già medagliata al nido come la prima che s'è rotto l'incisivo in preda all'estasi agonistica e che dice solo "mamma" e "papà" ma ieri ha fatto il suo primo disegno e me l'ha mostrato con occhi eccitati d'attesa e che dorme ancora tra noi con un piede sulla mia costola e la mano sui capelli di mamma e che già, poveri noi, tenta di scalare lo scivolo al contrario con aria soddisfatta, ieri, dicevo, è andata incontro e ha abbracciato forte forte un amico di famiglia che avrà visto al massimo mezza volta, e molto tempo fa, nella sua piccola vita.
Accoccolata tra le sue braccia, stretta forte col respiro tipico di un bambino che sta bene lì, petto a petto, sicura e fiduciosa del contatto. Ricambiata.
Perchè con lui sì e con un altro no? Perchè con qualcuno si nasconde e con altri si apre in un meraviglioso, sdentato sorriso? Perchè i bambini, e qui sono scientifico, non sono vittime degli stereotipi, non hanno pregiudizi e si fidano del proprio istinto che è irrazionale, è puro senso sfuggente, è qualcosa che ci attraversa e nasce con noi, prima di noi.
Ah no, non sei più scientifico. Bene, sì, non sono più scientifico. E chissenefrega aggiungo.
Perchè dovrei negare la possibilità che in noi ci sia dell'altro? Delle funzioni che rimangono inesplorate? Funzioni selvagge, primordiali ma anche sofisticatissime nella loro affidabilità? Funzioni istintuali, irrazionali ma affidabilissime, programmate per farci piacere qualcosa e qualcos'altro no.
Ok, il discorso dell'istinto è vecchio come il cucco, che poi sto cucco cos'è? Ecco, grazie. Ma no, Santa Wikipedia, non pensavo che  "nella tradizione toscana l'espressione "vecchio come il cucco" è volutamente ironica stando ad indicare una cosa vecchia come l'esistenza del fondoschiena degli uomini"!.
Purnondimeno, dicevo: le teorie dell'istinto, secondo cui fuggi di fronte al serpente anche se non sai che è un serpente, sono risapute.
Mi va di aggiungere che oltre, anzi, prima dell'istinto o mescolato ad esso, c'è il presentimento.
Utilizzo il termine presentimento perchè, forse, più accettabile rispetto a "premonizione" o "precognizione". Tutti dicono "c'ho avuto un presentimento", quasi nessuno "c'ho avuto una premonizione" e chi lo fa viene preso come un visionario...
Il presentimento è istinto ed emozione pura che ci trascende perchè fatto di tutta una serie di immagini, contenuti, emozioni a noi preesistenti, e che sono sedimentati nel nostro essere "umani". Non è solo frutto delle nostre esperienze dirette.
Il presentimento aperto e fluido, tipico di chi accetta di accettare - scusate il gioco di parole ma è più complicato di quanto sembri - di aprirsi a questa funzione irrazionale, è utilissimo e i bambini ce l'hanno.
Mia figlia ce l'ha e pure io.
Mica è facile rispondere quando ti chiedono: "ma perchè non ci sei andato, perchè non vai?" con un "ho un presentimento, è meglio così". Devi andarci perchè altrimenti ti considerano "strano".
E poi torni e dici "lo sapevo che non sarebbe andata bene" e ti rispondono "è puro caso, è una casualità".
E incassi.
Se ognuno di noi s'aprisse a quella meravigliosa, minacciosa, inquietante landa sconfinata delle sensazioni e delle emozioni che non hanno una casella precisa, nè una spiegazione incontrovertibile, sapete quanti errori non faremmo? Quante strade sbagliate non prenderemmo?
Sì, va bene. Ok. Qualcuno di voi ha avuto un presentimento. Lì è andato, non voleva andarci, non era sicuro di andarci, c'è restato, all'inizio non gli è piaciuto e poi se l'è fatto piacere. E' una questione di pregiudizi. E' bello, sono io che lo vedo brutto.
Ma è proprio questo il dramma di noi adulti pensanti! ME LO FACCIO PIACERE. Non seguo l'istinto che mi dice "no", "si", "vai", "resta" ma mi adatto, mi sforzo ai limiti del mio possibile, mi violento per adeguarmi a quel contesto, fisico, umano, relazionale, professionale etc...perchè è giusto non seguire l'istinto, non assecondare le inclinazioni, le attitudini, il piacere. Sono io che sono sbagliato!
Assecondare il piacere? Seguire il flusso inconsapevole della libido? -non sono freudiano ma quando ce vò ce vò: libido libera? Giammai!
Razionalizziamo, pro e contro, scelta consapevole, sei tu che sei sempre insoddisfatto, sei tu che non ti adegui. Ergo: adeguati. lascia perdere le premonizioni, i presentimenti...sono alibi per disimpegnarti. E così oscuriamo il canale più free del nostro palinsesto emozionale e cognitivo e paghiamo, poi, per vedere ogni giorno la stessa scena e ce la facciamo piacere.
No, i bambini, no. Vanno a pelle, a istinto, a sguardo, ad abbraccio.
Poi, già da piccolissimi li abituiamo a riflettere, a colpevolizzarsi se in ascensore dicono "vecchia" alla settantenne vicina di casa con tre centimetri di fondotinta.

Aspettate che respiro un attimo e riprendo il filo dei pensieri e del discorso.

Da dove ho cominciato? Ah, ecco  "è da un pò che non provo sensazioni sfuggenti". Gran cazzata, mi dico.
Sei tu, sono io, che non voglio attingere da quel patrimonio. Sono io che non voglio rischiare, perchè a seguire l'istinto si rischia. O no?
Quando anche tu mi dici "prima sapevo subito se quella cosa era giusta per me, adesso è come se fossi percettivamente atrofizzato. Faccio le cose che ritengo giuste non perchè lo voglia ma perchè sono ufficialmente considerate giuste-opportune", io ti rispondo. Ti sei dato la risposta da solo. Ed è una gran risposta.
Hai il Senso atrofizzato. Il tuo, personale, Senso.
Hai mai sentito freddo entrando in una casa, anche se riscaldata a dovere? Del tipo c'erano 30 gradi ma ne avvertivo 13? E' presentimento.  Non è broncopolmonite.
Hai mai sentito un vuoto dentro lo stomaco e una stretta alla gola entrando in contatto con una persona apparentemente amichevole? E' precognizione. Lettura dello sguardo, lettura dei pensieri.
Hai mai tentennato nel fare un biglietto aereo/ferroviario, senza apparente motivo? E' presentimento.
Hai mai presentato una domanda di concorso e sai che lo passerai e senti, ancor prima di svolgere le prove concorsuali, una sensazione di apatia e soffocamento? E' premonizione.
Hai mai sentito una strana eccitazione nelle braccia e un battito cardiaco accelerato mentre parli con uno sconosciuto o una sconosciuta, due tre parole, nient'altro, e vorresti che lui/lei fosse l'amico/a della vita? E' precognizione.
Ti sei mai fermato ad ascoltare quello che tutti considerano un rompiballe e l'hai fatto con uno strano interesse e un certo inspiegabile piacere e scopri che è lui la persona che cercavi per farti diventare un campione a golf ed è un meraviglioso maestro? E' presentimento.
Hai mai scelto la strada più lunga e tortuosa, infischiandotene delle indicazioni stradali o di quel minchione di Tommaso Tommaso con la voce di una rumena dislessica che ti dice "a destera a sinistera, voleta allo primo inchirocio...a destera...a sinistera...." e lo hai fatto sapendo che QUELLA era la strada giusta per te?
E' premonizione.
Hai mai passato ore ed ore di fronte ad un computer a scrivere di te a quei dieci sconosciuti che ti leggono, preferendoli alla palestra, alla corsetta, al telegiornale e non ti spieghi perchè ti mancano come se fossero fratelli, cugini lontani o amici d'infanzia? Precognizione.
Poi, d'accordo, potremo incasellare tutto da bravi iperrazionalisti...
Ho seguito l'attitudine, ho seguito il desiderio rimosso, perchè sei anni fa ho avuto la stessa esperienza e, quindi, anche se non avevo compreso bene, inconsciamente l'esperienza mi è rimasta, indi per cui, è logico che avrei fatto quella scelta...è quello il mio bisogno, perchè da bambino avevo la stessa inclinazione ed è stata repressa, perchè mia madre, mio padre mi hanno costretto a fare questo, quest'altro etc...
D'accordo.
Ma proviamo a sganciarci un pò dal nostro clichè di piccole macchinette preconfezionate ad uso e consumo delle convenzioni socioculturali, a divincolarci dalle spiegazioni pseudopsicoanalitiche che ci piacciono tanto e abbracciamo la vita e l'inspiegabile, confondente, inebriante, inquietante impulso a viverla veramente, seguendo i segnali deboli e fantasticamente affidabili della nostra intuizione, eco di come siamo veramente, di cosa vogliamo veramente e del perchè siamo qui, in questo mondo.
E' un'altra cosa. E' bellissimo.
Un pò come fanno - per troppo, troppo poco tempo- i bambini.


11 commenti:

  1. Ne ho di continuo riguardo a persone e luoghi, ma non le chiamo premonizioni, per me sono solo sensazioni, a cui ho imparato nel tempo a dar fiducia. Ultimamente sono aumentate a dismisura, da quando la mia bella, che è più avanti di me in certe cose, mi ha insegnato a riconoscerle. Ma per me non è né facile né piacevole, perchè il disagio che si prova, nel caso di sensazioni negative, qualche problema lo dà. Senza contare che se parli di questo con la maggioranza delle persone vieni visto quantomeno come uno strano. Per la maggioranza queste sono superstizioni.

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  2. L'ho già letto due volte. Me ne serve una terza; troppo importanti i pensieri e le riflessioni. Non vorrei sparar cavolate o banalità. :O)

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  3. Quello che tu chiami presentimento....quindi prima del sentimento vero e proprio(pre-sentimento) si può benissimo associare alle prime impressioni che si hanno su qualcuno o qualcosa...quei primi lampi che arrivano al cervello e/o al cuore, quell'istinto naturale che dice sì o no!!!....prima che subentri la pura ragione che aggiunge i 'se' e i 'ma'!!!...Quindi i bambini che sono istinto allo stato puro mettono in atto solo le prime impressioni!! Dovremmo tornare bambini, puri ed incontaminati da dubbi,incertezze, paure e lasciarsi trasportare dalle emozioni!!!! Un abbraccio!!!!!

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  4. I bambini. Hanno e vedono, guardano , con occhi puri. Basta osservare gli sguardi che hanno nelle fotto e come questi cambiano nel corso degli anni. Sono totalmente "affidati" e fiduciosi..poi qualcosa cambia intorno ai sei- sette anni. E cambia di nuovo, questa volta in modo vistoso, intorno ai dodici - tredici. Potessimo mantenere quello sguardo , quello della prima infanzia. Ma non si può. Si può però ricordaresene e si può tentare di toglierci di dosso come vestiti scomodi tutte quelle pseudo esigenze "vitali", quei bisogni costruiti,...
    Quanto poi alle sensazioni , ai presentimenti tipiche dei bimbi, oh quello è davvero difficile...
    Sarà uno sproloquio poco chiaro ma mi è venuto così.

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  5. ...allora tutti abbiamo un presentimento basta saperlo sfruttare/conoscere/comprendere......alle volte però Tutti sono quello ....anche i bambini (figli)...quello che Noi (adulti-società-scuola )....insegnamo e vogliamo far vedere....come più ci fa comodo.
    ciao Vania

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  6. .."comodo"...in senso ampio della parola.

    ci conviene..
    brutta figura...
    lavoro....
    follia...
    opinione.
    ...ecc...

    ciaoo Vania

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  7. @Ragazzi/e: ho bisogno di tempo per commentare i vostri commenti e per rileggere il mio post che è un pò complicato, lo ammetto....a presto!

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  8. Avevo scritto un post lunghissimo, ma ho perso tutto schiacciando il tasto sbagliato... Forse è quello che era previsto.
    Premonizioni, previsioni, sensazione... fanno parte di me da sempre. Da piccina immaginavo di avere uno specialissimo Angelo Custode, ora non voglio più etichettare. Mi sono spaventata per alcune premonizioni (previsioni?) di morte, ora ho solo gran rispetto per ciò che sente il mio istinto e cosa immagina la mia mente.
    Ora (e non solo da ora) qui immagino qualcosa. Ma se sarà qualcosa di reale, lo vedrò presto.
    Buona vita! ^_^

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  9. Rouge: sì, sensazioni, così forti che vanno oltre. Oltre tutto. oltre a ciò che siamo abituati a fare e ad essere. Ciao!!
    @made: lampi di sensibilità, d'intuizione, d'emozione. Non ci apriamo più alle tempeste che fanno di noi persone vive e creative. Ciao!!
    @Sandra: non è uno sproloquio il tuo. Sono sulla tua stessa lunghezza d'onda. Sono stanco di condividere finte emozioni, finte relazioni, finte proteste, finte notizie. Sono stanco di fingere anch'io. Lo so, lo so, che non è possibile...ma almeno cerco di non fingere a casa e con le mie figlie...ciao!!!
    @Vania: vogliamo star comodi e la nostra vita diventa "di comodo". Diventiamo, è vero, ciò che vogliono farci diventare e il brutto è che noi siamo a nostra volta creatori di finzioni. L'intuizione, la percezione, la sensazione sfugge da questo controllo e ci fa sentire umani, vivi. Ciao!!!
    @Susanna:uhmmm mi fai paura...;) grazie della tua presenza, Susanna, te lo dico sinceramente. A presto!!

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  10. "Hai mai passato ore ed ore di fronte ad un computer a scrivere di te a quei dieci sconosciuti che ti leggono, preferendoli alla palestra, alla corsetta, al telegiornale e non ti spieghi perché ti mancano come se fossero fratelli, cugini lontani o amici d'infanzia? Precognizione."
    Ok ma se ti commenti da solo, che gusto c'è poi..

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    1. Franco, mi dai l'occasione per rileggermi a distanza, oddio, di dieci anni. Cazzo, ero lunghissimo! Fra i commentatori c'è una persona meravigliosa che non c'è più. Mi viene da piangere.

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