30/01/15

narcisista parigino

Carissimi, qualcuno ha lasciato un commento nella pagina sul narcisismo. E' davvero curioso come il commento consista in un link e nelle parole di una canzone francese. Oggi chiedo il vostro aiuto. Prima di esprimermi in merito, se qualcuno conosce il francese, potrebbe darmi una mano a tradurre? Magari possiamo iniziare una discussione interessante.
Grazie!



Jacques Brel
SANS EXIGENCES


Je n'étais plus que son amant
Je vivais bien de temps en temps
Mais peu à peu de moins en moins
Je blasphémais ma dernière chance
Au fil de son indifférence
J'en voulais faire mon seul témoin
Mais j'ai dû manquer d'impudence
Car me voyant sans exigences
Elle me croyait sans besoins

Je protégeais ses moindres pas
Je passais mais ne pesais pas
Je me trouvais bien de la chance
A vivre à deux ma solitude
Puis je devins son habitude
Je devins celui qui revient
Lorsqu'elle revenait de partance
Et me voyant sans exigences
Elle me croyait sans besoins

L'eau chaude n'a jamais mordu
Mais on ne peut que s'y baigner
Et elle ne peut de plus en plus
Que refroidir et reprocher
Qu'on ne soit pas assez au soleil
L'eau chaude à l'eau chaude est pareille
Elle confond faiblesse et patience
Et me voyant sans exigences
Elle me voulait sans merveilles

De mal à seul, j'eus mal à deux
J'en suis venu à prier Dieu
Mais on sait bien qu'il est trop vieux
Et qu'il n'est plus maître de rien
Il eût fallu que j'arrogance
Alors que tremblant d'indulgence
Mon coeur n'osât lever la main
Et me voyant sans exigences
Elle me croyait sans besoins

Elle est partie comme s'en vont
Ces oiseaux-là dont on découvre
Après avoir aimé leurs bonds
Que le jour où leurs ailes s'ouvrent
Ils s'ennuyaient entre nos mains
Elle est partie comme en vacances
Depuis le ciel est un peu lourd
Et je me meurs d'indifférence
Et elle croit se couvrir d'amour

14 commenti:

  1. http://testi-di-canzoni.com/canzone/mostrare/740203/jacques-brel/testo-e-traduzione-sans-exigences/

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    1. grazie Dreaming dell'incommensurabile aiuto. Meglio google translate a sto punto...
      apprezzo lo sforzo, comunque

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    2. Ti direi che era stata la mia scelta iniziale, ma l'ho trovata più imprecisa, e meno comprensibile.
      Questa ha sì qualche errore, ma nella sostanza coincide con il significato del testo originale.

      L'ho messa come suoneria del cellulare, comunque.
      Non questa, l'altra, quella scelta da Marisa!

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  2. canzone da pseudo intellettuale crepuscolare come questa
    https://www.youtube.com/watch?v=dix7kyojepw
    (scherzo eh!!!) ;-)

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    1. credo che sia una delle cose più sublimi mai realizzate da un artista italiano.
      Ma veramente!!
      ciao cara

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    2. Ad ogni modo la signora che ha commentato il tuo post solo con un link ha dimostrato a sua volta di essere narcisista perché stuzzicando la tua curiosità ha fatto sì che le ritagliassi uno spazio su misura e con i nostri commenti abbiamo contribuito a nutrire il suo ego.
      Mi fa pensare a quelle donne che credono di esercitare il loro fascino creando un alone di mistero che in realtà racchiude solo il vuoto.
      Troppo cattiva? :-)

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    3. Oppure è qualcuna a cui hai spezzato il cuore :-D

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    4. non so, i cuori che ho spezzato risalgono alla fine degli anni ottanta!
      credo che una buona traduzione, buona, ripeto, potrà offrirci spunti interessanti per delineare meglio questa psicopatologia. ;-))

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  3. Magari hai già trovato ma... hai ragione, il link di D&R fa rabbrividire... ho iniziato a tradurtela ma oggi vado di corsa, però ti ho trovato una traduzione fatta un po' meglio, e c ho messo anche io la pezza come si suol dire...

    Non ero più che il suo amante
    Vivevo bene di tanto in tanto
    Ma poco a poco meno e meno
    Blasfemavo la mia ultima possibilità
    Sul filo della sua indifferenza
    Volevo farne il mio unico testimone
    Ma devo aver mancato d’impudenza
    Perché vedendomi senza esigenze
    Mi credeva senza bisogni…

    Io proteggevo i suoi minimi passi,
    Passavo ma senza che io pesassi,
    Trovavo (nel senso di pensavo) di essere fortunato
    A vivere in due la mia solitudine.
    Poi divenni la sua abitudine
    Divenni quello che ritorna a casa
    Quando lei tornava dalle partenze
    E vedendomi senza esigenze
    Mi credeva senza bisogni…

    L’acqua calda non ha mai morso
    Ma non ci si può fare altro che bagnarvisi
    e lei non può, con il passare del tempo
    Che raffreddare e rimproverare
    non ci sia sole a sufficienza
    Calda per calda non fa differenza

    Lei confondeva debolezza e pazienza
    E vedendomi senza esigenze
    Mi voleva senza meraviglie…

    Dal soffrire da solo, ho iniziato a soffrire in due
    Sono arrivato a pregarci Dio
    Ma si sa bene che è troppo anziano
    E che non è più padrone di niente
    Avrei dovuto tirar fuori l’arroganza
    E invece tremando d’indulgenza
    Il mio cuore non osava alzar la mano
    E vedendomi senza esigenze
    Lei mi credeva senza bisogni…

    Lei è partita come se ne vanno
    quegli uccelli di cui si scopre,
    dopo aver amato i loro voli
    il giorno in cui l’ala si apre,
    che si annoiavano tra le nostre mani.
    Lei è partita come in vacanza
    Da allora il cielo è un po’ pesante
    E io muoio d’indifferenza
    E lei si crede avvolta dall'amore…

    spero ti sia utile... il mio francese è un poco vintage...

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  4. Fatico a trovare un nesso col tema del narcisismo, ma hai provato a chiederglielo direttamente?

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    1. mi pare lo sfogo di un uomo di fronte a una donna narcisista. C'è da capire se chi mi ha scritto è la vittima o la carnefice.
      ...

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    2. Concordo: la canzone per come l interpreto è un uomo divenuto amante di una donna narcisista o comunque presa solo da se stessa. "mi vedeva senza esigenze e mi credeva senza bisogni" è arrivato ad annullarsi in virtù dell'altra, era quello che si faceva trovare ogni volta che lei dopo essersene andata tornava come se niente fosse, era quello che poi magari si sentiva dire di essere noioso o comunque privo di stimoli proprio perché viveva in funzione dell altra. era "da solo in due".
      così, a naso, se l anonimo/a ti ha postato questa canzone direi che si rispecchia nella vittima (o se vuoi dire carnefice, ok ma di se stessa), troppa sensibilità nel testo (sempre secondo me, eh) per entrare in empatia con un narcisista che, temo, non ammetterebbe mai di aver trattato così male un altra persona.
      ad ogni modo il Doc. sei tu! :)

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    3. Sì, concordo. Credo anche che un narcisista possa ammettere di esserlo ed è lì che inizia il percorso di introspezione ed eventualmente di cambiamento.
      Di solito chi è vittima e scrive in un blog si sfoga.
      Questo lo vedo come uno spunto interessante di riflessione.
      So anche che spesso qualcuno approda su queste pagine da Parigi.
      Staremo a vedere.
      Intanto commentate e traducete!
      Grazie cara, ciao!!

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