un estratto dal libro che pubblicherò a breve. Ciao e grazie di seguirmi :-)
"...Quante volte ho acceso il computer e l’ho spento subito! Ero confuso.
La confusione si traduceva in un fondersi di opzioni, senza sceglierne una, un fondersi di idee ingarbugliate a causa delle solite paure: e se quello che scrivo non interessa? E se faccio brutta figura? Se chi mi conosce scopre qualcosa di me che non gli piace? E se è tempo perso? E se, tra le tante cose che scrivo, risultassi incoerente, contraddittorio? Se ciò che ho scritto nel blog, in quel modo molto istintivo, perdesse la sua freschezza e diventasse una palla pesantissima?
Questo libro rappresenta una risposta ai quesiti che mi stavano bloccando:
- E’ meglio il certo dell’incerto?
- Gli altri mi apprezzano o no?
- E’ meglio avere un ruolo riconosciuto e riconoscibile o no?
- Esporsi è un po’ mettersi a nudo. Ne vale la pena?
- Perdo tempo a seguire le mie passioni?
- E’ così drammatico cambiare idea, opinione su qualcosa o su qualcuno?
- Sono pesante?
- Sono incoerente?
- E’ meglio un fallimento dopo averci provato o non conoscere il sapore del fallimento?
- E’ meglio l’anonimato o apporre la propria firma?
Stavo convincendomi che non ero più motivato a scrivere. La paura stava soffocando la mia passione.
Pochi hanno paura di fallire, ma quasi tutti hanno paura di essere giudicati falliti. Scrivendo, ho rimodulato la mia idea di fallimento e il senso dell’espormi. Scrivendo e pensando che avrei potenzialmente aiutato qualcuno, in una scelta, di fronte a un bivio, nell’esplorazione di un proprio desiderio, ho deciso di mettere la mia firma e di presentarmi." (da Apri)
minchia (pardon)
RispondiEliminaquesta me la devo rileggere, stampare e far tatuare.
nell eventualità.
basta il libro, cara, che se ti stanca puoi anche usarlo come piede per il comò
Eliminaquello lo prenderò sicuramente. e lo sai...
Eliminala tua frase mi "serve" ogni volta che mi metto al pc pensando... "ma a chi vuoi che interessi... e poi... ci sono migliaia di persone più brave di me..."
Quello che ho imparato nella mia vita è che non si deve mai rincorrere i consensi degli altri, se essere te stesso non è conforme allo standard generale, infischiatene ma se non ti piaci, impara ad accettarti altrimenti non riuscirai a perdonarti nulla.
RispondiEliminaNon so se ho risposto al tema del tuo post ma non ha importanza perché è quello a cui mi ha fatto pensare e poi, sono solo parole con cui posso arrivare a te e questo è lo scopo di ogni blog. :-)
Ciao Bruno.
non importa se hai risposto o meno al tema del post. Quello che hai scritto mi piace. :-)
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