21/05/15

Brillano



"La paura fa uscire il meglio e il peggio delle persone. Il confidare una paura le fa crescere".

Questo meglio, l'altra volta, sono state copiose lacrime, finalmente, in una persona che si era trattenuta, tenacemente, forzando un sorriso di circostanza, assumendo un atteggiamento pensieroso che le soffocava la gola.

I suoi  occhi sono bellissimi. Ma quasi inespressivi, come assonnati. 
Il colore dell'iride è azzurro, più blu che azzurro. Ma è come se indossasse delle lentine a contatto colorate. 
Non c'è movimento in quel colore. Sembra buttato lì, a caso, da qualche pittore dell'anima incompetente.
Quando piange, aprendosi al dolore, confidando la sua paura più grande, quella dell'abbandono e della solitudine, della necessità odiosa di recitare una parte per poter abbracciare gli altri, un abbraccio sempre senza peso, senza calore, senza verità, i suoi occhi si trasformano.
Vedo il mare. L'azzurro si trasforma in verde chiaro, come il colore delle onde illuminate dal sole mentre soffia un vento leggero. 
Gli occhi scintillano, diventano turchesi, poi nuovamente blu, poi verdi, la pupilla si espande e si ricompone, vedo adesso le pagliuzze d'oro che illuminano l'iride. Le lacrime scorrono ancora, il mento trema, gli occhi sono limpidi adesso, chiedono aiuto e brillano. 
La paura inespressa è diventata liquida, persa in un mare d'emozioni che argino, abbraccio e rendo dicibili, privandole della loro essenza terrifica. 
La paura diventa dolce, gli occhi si chiudono sigillati dall'ultima lacrima. Il silenzio ci avvolge. Un silenzio che non fa paura. Perchè c'è vicinanza. Certezza della vicinanza. 

Un bambino terrorizzato ha bisogno di piangere e di essere abbracciato. Deve convincersi che la sua non è follia, nè capriccio; ha bisogno di una mano calda e forte, di un abbraccio che rassicura. Di poche parole e di un respiro condiviso. 
Un bambino che ha paura ha bisogno di piangere e di essere abbracciato. Anche l'adulto.


1 commento:

  1. Le lacrime a volte indeboliscono e ingigantiscono il dolore. Io detesto piangere!

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