26/01/16

La vita, la sorpresa.

foto di Apri - il piacere e il potere della condivisione -.

In questo pomeriggio freddissimo illuminato dal sole, passeggiando per le strade del quartiere, ho ascoltato le mie figlie che, leccando un gelato (coraggiosissime), discutevano sui massimi sistemi.
La cinquenne: "Senti, ma dato che mi stanno cadendo tutti i denti, non è che morirò?".
La novenne: "Ma no, scemotta! I denti ti cadono perche stai crescendo! Hai ancora tutta la vita davanti!".
L'altra: "Ma io non la vedo!"
La novenne: "Non vedi cosa?".

"La vita davanti! Guardo bene davanti a me, ma non la vedo!".
"Non puoi vederla! Non devi vederla! Devi solo viverla!"

Ho sorriso, non le ho interrotte e ho pensato un attimo a quanto noi adulti programmiamo, prefiguriamo, progettiamo la nostra vita, finendo, tante volte, per non vivercela pienamente e spontaneamente. 
Vorremmo conoscerla, in tutti i suoi dettagli. Per evitare il dolore, ci equipaggiamo, la controlliamo, la prevediamo, la "vediamo" e non la "viviamo". 
Eliminiamo l'effetto sorpresa. 
Ma la vita è da vivere, così com'è. 
E le sorprese possono essere anche belle.
La vita è da godere. Non solo da soffrire.
Una vita che non ci sorprende, non è più vita. 
Diventa sceneggiatura, in cui non siamo più persone ma diventiamo attori di una storia che scriviamo nei dettagli ma che non ci regala emozioni.

Apriamo i nostri occhi, smobilitiamo il nostro sistema di difese, molliamo il nostro controllo, apriamoci agli altri, e alle sorprese che ci regalano le nuove condivisioni! 
Come fanno i bambini, che non vedono la propria vita, ma la vivono.

6 commenti:

  1. già....tante belle parole,ma....tutto insegna che dal dire al fare....non sono d'accordo sulla condivisione,forse è solo un detto dei tempi attuali,un tempo fa, senza mezzi di comunicazione come computer cellulari ecc. si viveva lo stesso e se a qualcuno interessavi tu o i tuoi pensieri e sensazioni,ti veniva a cercare e allora capivi di essere importante e non un'aggiunta alle" amicizie" fittizie su FB....

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    1. Lo sai come la penso. Amo condividere e qui lo faccio a tutti, a un insieme indistinto di teste e di cuori. Un tempo lo facevo pure, con la radio. Ma ricordo che i condomini erano come dei blog, così come i sagrati delle chiese o le salumerie sotto casa. Questo è il mio essere on line, in linea. Il fare, per me, è l'incontro fisico con la persona, o un rapporto più profondo nel privato, mail, telefonate, lettere (che mi piacciono un sacco anche se sembrano antidiluviane). Lì seleziono. Non condivido per forza tutto di me. La condivisione di tutto e a tutti rasenta la patologia, secondo me. Su facebook non metterò mai foto delle mie figlie, per esempio, nè robe che scuotono il mio privato. E' una mia scelta. Ma per ciò che riguarda la mia formazione e il mio desiderio di far parlare, interagire, la gente, per creare uno spazio di apprendimento comune, ecco, lì non mi tiro indietro. Non credo alle amicizie su facebook, credo alle amicizie nate attraverso facebook o attraverso questo blog e, devo ammettere, che in questi 7 anni, sono nate nella mia vita, per mezzo di una tastiera e della condivisione attraverso essa, 4/5 amicizie con la A maiuscola. Un caro saluto e grazie di cuore per aver commentato e condiviso ciò che senti. Bruno

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  2. L ho riletto... 4 volte...
    e secondo me tornerò a leggermelo spesso.

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  3. Sono d’accordo con te che la Vita è da vivere così com’è. Averla, è un dono prezioso.
    Non penso ci si possa aprire a tutti, bisogna però saper cogliere i segnali che la Vita ci offre e provare a fidarsi di Lei. Il fatto è che I rapporti tra esseri umani sono sempre più chiusi, credo esistano sempre meno amicizie vere. Basta pensare che, ad una serata in pizzeria in compagnia del calore umano, risate, confidenze, consigli tra amici, spesso preferiamo questo “muro e questa tastiera” dove sto scrivendo anch’io adesso. Siamo circondati da… poche parole e tante dita che ticchettano nei whatsapp, etc.. anche per un misero : ciao, come stai?
    Eppure, i suoni delle voci… sono come melodia. Dovremmo seriamente fare il possibile per recuperarli.
    Io, per fortuna non sono ancora caduta nella rete dei vari facebook e altro. E’ già qualcosa, credo.
    (Comunque, un po’ te le invidio le tue Piccoline. I discorsi filosofici e spiazzanti dei miei gemelli, sono ricordi ormai lontani, purtoppo. ^_^ )
    Ciao. Un sorriso ed un abbraccio.

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    1. Ciao! No, non ci si può aprire a tutti. Aprire nel senso profondo del termine. Alcuni fagocitano, altri sfruttano, altri ancora rimangono indifferenti. Per vivere bene bisogna aprirsi con le persone che vogliano condividere il loro mondo con noi e che siano pronte ad accogliere il nostro.
      Il suono della voce come melodia. Bellissima questa cosa. E' vero!
      Grazie! A presto

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