07/06/18

ci sarà un altro modo, un altro tempo, un altro luogo...


Sandra, sei stata una delle prime a commentare qui. Il tuo garbo, la tua ironia, la tua tangibile voglia di dissacrare ma allo stesso tempo di accarezzare il mondo, la tua creatività, la tua vicinanza, rimarrà con me e con molti della blogosfera. 
Ho dei ricordi un po' annebbiati ma mi pare che fui il primo a commentare nel tuo neonato blog! Ci apristi il tuo mondo. Avevi tante cose da trasmetterci e quanto amore ci hai dedicato.
Su facebook scherzavamo molto, eri così familiare per me, eppure non ci siamo mai abbracciati, per un motivo o per un altro non ci siamo mai visti di persona. Oggi so, ancora più consapevole, che un'amicizia si sostanzia in un ponte e questo ponte può essere fatto di tante cose o di spirito.
Non hai commentato più su un mio post da febbraio, e in cuor mio sapevo. Nell'ultimo nostro incontro virtuale, noi che scherzavamo sempre su tutto - il nostro rapporto ha sempre camminato sul terreno della sdrammatizzazione - si parlava di demoni. Avevo postato questa  frase di Terzani: "viaggiare non serve. Se uno non ha niente dentro, non troverà mai niente fuori. È inutile andare a cercare nel mondo quel che non si riesce a trovare dentro di sé". Tu rispondesti: "Il padre di tutti i viaggi è quello alla ricerca dei propri demoni." Io risposi: "Per stanarli e vincerli. Amando". Tu controbattesti: "All'inizio basta stanarli e riconoscerli. Sto andando da uno bravo. Si capisce?" E tornasti sul terreno del gioco. Io allora ti dissi: "I demoni sono solo bene non ricevuto, fiamme spente, silenzio al posto di una voce, schiaffo al posto di una carezza, oggetti al posto di sogni. Se sta alimentando la fiamma, sì è uno bravo." Della tua malattia dicevi: "Certo mi fai paura ma non più del necessario. L'essere anaffettivi , questo è il vero cancro dell'esistenza e io sono immune. Quando la mia via - come quella di tutti - troverà la meta, so fin d'ora quanti e quali tesori saranno miei per sempre."
Ecco, tu hai alimentato tante fiamme, Sandra, e ci hai regalato un sacco di tesori. Sei stata una persona vicinissima e dolce. 
Come mi dicesti una volta, quando non potei venire a un incontro tra blogger, io ti dico: "ci sarà un altro modo, un altro tempo, un altro luogo...". 


nella foto, uno dei dipinti di Sandra, nel suo blog, che spero rimarrà.


5 commenti:

  1. Condivido ogni parola del tuo scritto, Bruno!!! Quante cose essenziali nel vostro dialogo! Grazie!!!

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  2. E' sempre una cosa strana, questo mondo qui. Nel bene e nel male. Nel bene nel senso che a volte cogli l'essenza vera della persona e ne condividi momenti senza filtri ed ipocrisie. Nel male (se poi di male si tratta) per tutto quello che può dare un rapporto improntato all'insegna del virtuale.
    E quando una persona scompare, scompare quel rapporto creato, si allontana l'essenza e l'emozione dovuta alla condivisione.

    P.S. Mi mancano un po' le tue battute al vetriolo. Ma questo solo quando esagero con i Gin tonic.

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    1. Ma lì dove sei, non vi passano solo i gingerini?

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    2. Sì, ma la badante spagnola del mio compagno di stanza è cugina del nipote del vicino di casa di uno che fa il trasportatore per la Gin Mare.
      Per fregare la madre superiora lo mettiamo direttamente nelle flebo.

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  3. 3 Novembre 2018

    Ci sarà il modo congiuntivo, per congiungerci, senza rischiare di contrarre la congiuntivite.
    Perché, oggi, non c'è che il modo indicativo, per indicare col dito puntato contro.
    Ci sarà il tempo futuro (semplice, benché complicato, spesso, da ciascuno di noi), ma vorrei che ci fosse il tempo presente (come dono reciproco di tutti e per tutti), ma è assente, spesso, mentre si sta rovinando col presentimento del futuro.
    Ci sarà un luogo, veramente, comune a tutti, per tutti, non un luogo a procedere, ma per procedere, tutti insieme, chi camminando, chi muovendosi (come me), un luogo, ma non, alla maniera di Dante Alighieri, d'ogni luce muto, ma illuminante, luminoso di condivisione, veramente, reciproca.
    Nell'immagine, c'è la neve e spero che non sia l'anteprima di un: "never"!

    Luca Lapi

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