03/12/09

Spaghetti al pomodoro spolverati di aspirazioni.


Ieri, ciacolando (mi piace troppo questo verbo veneto) con un mio amico, siamo finiti col ciacolare, appunto, di sogni...aspirazioni...obiettivi.
Ci dicevamo, abbastanza ipocritamente, che siamo felici delle nostre vite, avendo tutto ciò che un 35 enne possa desiderare: uno stipendio, una donna, un figlio, un tetto. Però, ma però, epperò, porca miseria, però, ci sono quelle 2-3 aspirazioni che rimangono lì a far la muffa come il grana in frigo. Ecco, le aspirazioni sono come il grana sugli spaghetti al pomodoro e basilico. Indispensabili a mio parere ma a forte rischio muffa, che se lo spolveri sopra la pietanza devi gettare il tutto nella tua pattumiera, quella dell'umido.
Amici miei, non fate ammuffire le vostre aspirazioni, perchè sono a un passo dalla realizzazione. Sarebbe un peccato. Sono quasi degli obiettivi.
Mi spiego meglio, ed è un mio parere personale, s'intende: il sogno è irrazionale, veleggia magicamente ancora nelle onde della fantasia; l'aspirazione è un sogno di cui hai una consapevolezza: è realizzabile, ci vuole impegno e convinzione. L'obiettivo è un'aspirazione con una strategia, con un piano strutturato che ha le sue percentuali di successo e già hai mosso il primo passo per raggiungerlo.
Dunque, figliuoli, il sermoncino di oggi termina così: "non spolverare la muffa sugli spaghetti! Arrotolali con del buon grana fresco e profumato, è più gustoso e soddisfacente, ovvero trasforma la tua aspirazione in un obiettivo, il passo è breve, coraggio!".

4 commenti:

  1. E' interessante questo post...ma non mi trovi d'accordo...credo che arrivati ad un certo punto della Vita...si deve prendere a trattenere a pugni chiusi...ciò che si ha...stando molto attenti a non perderlo.
    Sai...quelle 2-3 aspirazioni che sia hanno...credo restino e resteranno nel cassetto per tutti gli uomini...perchè la Vita non permette di avere tutto...si deve rinunciare a qualcosa...ma senza rimpianti altrimenti non si potrebbe più vivere....le rinuncie servono e fanno acquistare altre "cose".
    Sai quante persone hanno il coraggio..ma devono per forza...non usarlo.
    Non ci si può permettere il lusso di decidere da soli...ognuno deve pensare e mettere i propri interessi in una scala di valori ...rischiare...perchè???
    Meglio una pasta...senza grana profumato....ma una pasta, siamo realistici e con una testa sulle spalle pensante.
    Ciao Vania

    RispondiElimina
  2. Ciao Cara Vania.
    Punto di vista accettabilissimo il tuo e comune al 95% delle persone. Bisogna vedere di che aspirazioni stiamo parlando, però. Sennò sono sogni e i sogni possono rimanere spesso nel cassetto...Rinunciare a porsi degli obiettivi legati a un desiderio lecito, magari originato da una dote, un talento, una competenza, è faticoso e spesso gravoso per l'uomo o la donna che vi rinuncia. E' vero, non si decide da soli, ma se chi sta attorno limita, depotenzia e mortifica un'aspirazione trasformabile in obiettivo soddisfacente, siamo di fronte all'egoismo di qualcuno che limita l'espressione di un altro.
    Non voglio generalizzare ma noi, adulti con la testa sulle spalle, siamo figli delle rinunce dei nostri genitori, viviamo quotidianamente le nostre di rinunce e non facciamo nulla, spesso, per dare agli altri e al mondo, il meglio di noi stessi: un meglio che muore, in un'aspirazione sacrificata.
    Anch'io faccio le mie rinunce e ci soffro, anch'io ho avuto i miei rimpianti e ci ho sofferto e ho voltato fortunatamente pagina, ma ho le mie 2-3 aspirazioni nella testa e nel cuore e sono sicuro, sicurissimo, che magari anche una sola la porterò a compimento, con o senza l'"autorizzazione" di chi mi sta intorno. Non ci sarebbero suore, preti, missionari, grandi chef, grandi attori, scrittori, atleti, e nemmeno l'erborista sotto casa che, invece di lavorare in fabbrica come volevano i suoi genitori, felice, ti fa odorare la lavanda appana arrrivata, se ognuno sacrificasse le proprie aspirazioni in nome di "altre cose" o "altre persone". Siamo troppo ricchi di neuroni e di possibilità, per non pensare che, accanto alle cose che abbiamo non possiamo realizzarne altre. E' vero, spesso accanto ad una aspirazione c'è una rinuncia, ma se il nuovo obiettivo, in soddisfazione, colma il valore di ciò che si è perso, è tutto di guadagnato, credo.
    Quando parlo di aspirazioni non parlo di sogni bizzarri o sogni di gloria. L'aspirazione è qualcosa che non si ha e raggiungerla non vuol dire essere fatui o incontentabili. L'incontentabile è colui che non apprezza ciò che ha e che ha troppe aspirazioni, tutte mai soddisfacenti, anche se soddisfatte. E' uno o una che compulsivamente cerca una soddisfazione che non lo riempie mai abbastanza.
    Non è detto, e concludo, che chi vuole realizzare le proprie aspirazioni non usi la ragione o la razionalità. Anzi, è proprio chi usa bene il cervello che studia le ipotesi, la strategia, il percorso più opportuno per trasformare un'aspirazione in un obiettivo.
    Poi, cara Vania, ognuno ha le sue idee e io rispetto pienamente la tua. Un abbraccio e buon weekend!!

    RispondiElimina
  3. Caro Bruno,
    stavo aspettando il tuo commento...e ci avrei giurato in questa tua risposta:)...
    sai... alle volte mi sono trova e mi trovo intrappolata in strade senza uscita...ecco perchè...cerco di essere realista...sai...piacerebbero molte cose anche a Me...e cerco il più possibile di farle...ma sò...che molto spesso sono a descapito di qualcun'altro.
    Non è che non mi rendo conto di quello che dici ...chiamalo buonismo...o "far per dare agli altri e al mondo, il meglio di noi stessi".... è che mi sentirei ingrata verso chi mi ha dato e fatto crescere e poi sò che non verrei compresa mai.
    Cerco di sfruttare i miei "talenti"...in modo da avere le mie soddisfazioni personali nel mio microcosmo ...cercando di andare a letto serena altrimenti non riuscirei a dormire.
    E credimi che le mie soddisfazioni me le sono presa...magari soffrendo...e spero di prendermene anche in futuro... come dici Tu...usando bene il cervello e pianificando una strategia:)
    Un caro saluto anche a Te...io lavoro questo week...ma lunedi sono online :)))
    Ciaooooo Vania

    RispondiElimina
  4. ciao Vania! Buonista io!!Io sono spietatissimo con me stesso e con gli altri. Lo chiamerei forse "espressionismo", anche se esiste una corrente artistica con questo nome, ma mi piace l'idea. Non è detto che tutte le aspirazioni debbano essere raggiunte! Forse a te quelle che hai raggiunto bastano e ti rendono serena. Ma molte persone si sentono in gabbia, profondamente inespresse se rinunciano troppo e finiscono per non riconoscersi, la mattina, di fronte allo specchio. Ciaoooo!!!

    RispondiElimina

commenta perché... condividere fa bene!