04/03/13

Il proprio Posto nel mondo


"Credi di essere la persona giusta nel posto giusto?".
"Parli del mio lavoro? Credo di sì, anche se molti farebbero il mio lavoro meglio di me. Fosse per me, aprirei un piccolo hotel in Provenza, lì troverei la pace dei sensi".
"Uno che ho sentito diceva che c'è un posto nel mondo dove potresti emergere, un posto dove poter esprimere tutte le tue competenze emotive, tutte le tue competenze professionali e umane. C'è un posto dove potresti insegnare, dove invecchiare con la consapevolezza di aver lasciato un segno".
"Non mi sono mai chiesto questa cosa. Non so. Non so se sono nel posto giusto. Se l'ho trovato, se sono lì, per ora, o non ho ancora trovato il mio posto nel mondo".
"Lui diceva che quel posto è il tuo posto quando ti viene naturale fare le cose, costruire, progettare, collegando con un ipotetico filo rosso tutte le tue esperienze, in modo che l'una arricchisca l'altra. Quel luogo è tuo quando ogni cosa che incontra il tuo sguardo ti sorride e dove se c'è del brutto tu sai che puoi renderlo migliore. Però lui dice che questo posto ha una sua latitudine e una sua longitudine. E' una cosa fisica, geografica...".
" Non lo so, un pò complicato...ma so che certe cose hanno il loro posto nel mondo".
"Certe cose? In che senso?"
"Sì,  le cose: trovano il loro posto quando intorno si concentrano e si miscelano emozioni e desideri, progetti e memoria. Senza entrare in conflitto. E' il loro posto. Vedi, se sposti quell'oggetto e lo metti in un'altra parte del mondo, può non resistere! Porta con sè tutto il suo bagaglio, tutto ciò che lo ha avvolto, eventi, situazioni, speranze, voci, sguardi, lacrime, risate...e tutto ciò può entrare in conflitto col nuovo ambiente! Poi, se stai male, se vivi nel ricordo, ogni volta che lo osservi ti ricorda ciò che è stato e che forse hai perduto. Se stai male oggi, quell'oggetto sarà il segno del tuo rimpianto. C'era un vaso che avevo acquistato per noi, prima che la nostra storia finisse. Non so se il mio inconscio ha agito per me ma io ho finito per romperlo quel vaso. L'ho spinto, credo inavvertitamente, l'ho disintegrato".
"Io avevo un portaombrelli colorato, di ceramica, giallo e azzurro, che acquistai a Parigi. Restò un paio d'anni nel mio studio prima che decidessi di accettare quel lavoro sicuro, grigio e routinario. Poi l'ho spostato sul pianerottolo di casa. Ieri la signora delle pulizie delle scale è inciampata e l'ha rotto. Si è scusata ma...non so...è come se non mi dispiacesse che fosse andato in frantumi, pur ricordandomi una fase della mia vita creativa, piena di speranze. Sto riflettendo su quella cosa che hai detto, quella dei progetti, della memoria...me la ripeti?".
"Una cosa trova il suo posto nel mondo, il posto giusto, quando intorno ad essa si  miscelano emozioni e desideri, progetti e memoria, senza che entrino in conflitto". 
"Che valga anche per gli esseri umani?" 

13 commenti:

  1. cacchio... leggerino il lunedì mattina eh...
    devo meditare.
    medito e torno

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    1. Di lunedì trovare il proprio posto nel mondo è very difficult, very very...

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  2. Gran bel post! Proprio oggi dicevo ad un tuo collega che in questo periodo fatico a ritrovare il mio posto nel mondo. Spero comunque che ci sia e che prima o poi riesca a ritrovarlo.
    Ciao!
    Paolo

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    1. Ciao Paolo, meno male che tu il tuo posto l'avevi trovato e vuoi ritrovarlo...c'è chi non l'ha mai avuto il suo posto nel mondo...
      un abbraccio, a presto

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  3. Non so se le cose a loro modo registrano gli avvenimenti, le esperienze che gli accadono accanto o se siano solo gli esseri umani a dare alle cose un significato e attribuirgli un valore legato ad un ricordo, un'esperienza vissuta.

    Ho avuto qualche esperienza in cui mi sentivo in perfetta sintonia con il luogo dove mi trovavo; una serata in cui mi sono fermato a guardare le stelle dopo una lezione di hata yoga; una volta in montagna dentro un bosco in cui potevo respirare e vivere completamente quel momento.

    Sono sempre stato fissato a fare un viaggio in india, come se fosse un viaggio che mi aiutasse a comprendere meglio me stesso, davo un valore eccessivo al luogo.

    Mi piacerebbe ancora farlo ma non per viaggiare dentro me, può aiutarmi a fare esperienze che filtrate dal mio essere mi portino a migliorare o peggiorare e questo dipende da me, non dal luogo, dal viaggio, dalle situazioni.

    Sicuramente per gli esseri umani il luogo può essere importante per vivere determinate emozioni.

    Quello che però è indispensabile è la predisposizione a vivere tali esperienze.

    Posso leggere, capire, spiegare, fare esperienze e pur continuare a vivere nello stesso modo che avevo prima di questi eventi.

    Posso non capire le mie emozioni e che siano in contrasto con i miei desideri o avere dei progetti in disaccordo con la memoria indipendentemente dal luogo in cui mi trovo.

    Alle volte è più facile ricominciare in un altro posto ma non è detto che non si compiano gli stessi passi e che portino all'identica infelicità.

    Apparentemente chi nasce in una famiglia agiata, può avere più opportunità , può studiare nella migliore università, frequentare i migliori luoghi e ricevere i migliori stimoli, diventare il migliore scienziato e avere riconoscimenti da tutto il mondo ma essere in frantumi anche se non si vedono i pezzi sparsi sul pianerottolo; forse non si vede nemmeno lui.

    PS Grazie per l'idea del piedistallo e del fuoco che divampa.

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    1. i tuoi commenti credo siano molto utili a tutti, sai, Enrico?
      No, non sono le cose che registrano le esperienze, siamo noi che diamo un posto nel mondo alle cose, che poi è il nostro posto nel mondo. I nostri posti possono essere dentro di noi e risuonare ancora forti, il problema è quando i propri posti nel mondo, quelli che riteniamo, sentiamo NOSTRI, e le relative cose, subiscono delle fratture, emozionali, o dei cortocircuiti emozionali, e non sono più nostri.
      Le cose perdono ciò che di buono e bello rappresentavano e, ovunque le metti, non hanno più il senso che noi avevamo dato ad esse.
      Alcune cose perdono il loro potenziale evocativo se inserite in un contesto in conflitto col ricordo buono o con il nostro vero Sè.
      Dovremmo circondarci di cose e persone che riescono a farci stare bene e contribuiscono a farci percepire una continuità positiva delle esperienze. Non è facile.

      L'ultima tua considerazione me la incornicierei.

      Ciao!!!!Grazie!

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  4. io ho ricominciato in un altro posto, quello dove sono ora e, nonostante tutto, tutto quello che nella vita per una legge appunto vitale ci può capitare, mi trovo bene. se ripenso al passato sono poche le cose che mi facevano stare bene come mi succede spesso oggi... ripeto, con tute le difficoltà che anche un epoca non facile ci riserva. circondarsi di persone a noi congeniale è essenziale, ma molto lavoro dobbiamo farlo anche noi.

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    1. Vero, un lavoro di consapevolezza e accettazione anche dei propri limiti. Un esame di realtà lucido, sì, ma riscaldato dalle emozioni.
      Ciao!

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  5. sai che ho ancora un punto interrogativo grande come una casa sopra la testa...
    nel senso...
    penso... (ci provo)
    il mio posto nel mondo... boh.
    può essere che il mio posto nel mondo fosse dov ero nel momento in cui volevo essere lì? e quindi è un posto che cambia a seconda di come cambia la nostra vita?
    voglio dire.. nel momento in cui non senti più nella tua pelle quel posto, quella situazione dovrebbe (perché mica è immediato e semplice) scattarti qualcosa dentro che ti spinge a migliorare la situazione...)
    non so... ho paura di fare più caos del dovuto e dire sciocchezze... non è che il mercoledì sia più semplice! :)

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    1. qui non c'è da aver paura di dire sciocchezze perchè qui non si dicono sciocchezze, perchè le emozioni non sono sciocchezze. Mi sento di dire che ognuno di voi mi arricchisce e ci arricchisce.
      Sono d'accordo con te. Abbiamo tanti posti nel mondo, alcuni non li bazzichiamo da tempo ma se ci hanno dato emozioni buone e non inquinate rimangono i nostri posti nel mondo.
      A volte quello che credevo il mio posto viene soppiantato da un altro, oppure rinneghiamo "quel" posto o quello attuale è incompatibile col "vecchio". Allora tutte le cose che facevano parte del "vecchio" posto si svuotano di significati, perdono la loro carica affettiva. Semplice processo, solo che spesso ci portiamo dietro cose che non ci appartengono più emotivamente.

      La cosa che ognuno di noi dovrebbe fare è capire dove vogliamo essere e come vogliamo essere. Altrimenti rischiamo di cercare all'infinito un posto nel mondo che non troviamo mai. Anche un posticino piccolo e transitorio può andar bene...

      Caos su caos, insomma; e il blogger, certo, non aiuta. :-)
      ciao!!

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  6. ..allora...:))
    ...mi vien già da ridere....
    ..ora torno seria.
    .....il posto giusto è ovunque ...credo..basta sentirsi al posto giusto....tutto sempre secondo me.

    ..per quanto riguarda gli oggetti...acquistano e possono anche perdere significato nel tempo.
    ..l'importante è sempre darne giusto valore.
    ...comunque gli oggetti sono sempre oggetti.

    ...nella nostra vita dovrebbero essere di Valore solo le persone...e per alcuni anche gli animali.

    ...mia figlia e la sua amichetta 2/3 settimane fa mi hanno rotto una cosa a cui tenevo...
    le ho sgridate per la loro sbadataggine...in modo forte/forte....e poi...sempre ..anche ora che ti scrivo....mi spiace...
    ma chi se ne frega....:)))))))))
    ciaooo Vania:)

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  7. ...dimenticavo...anche i giorni passano e noi giorno dopo giorno...acquistiamo e perdiamo qualcosa:)

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    1. sì, è vero, gli oggetti sono oggetti ma l'essere umano ha una capacità stupenda che è quella della simbolizzazione. Qualcosa diventa il simbolo di un'altra cosa, di un'emozione, di uno stato d'animo, di un'esperienza. Rimangono vivi nel nostro cuore e le cose ce li ricordano, le cose diventano parti di noi. E' come se si rompesse una parte di noi. Certo rimane il ricordo ma...
      per quanto riguarda la tua seconda considerazione, aggiungerei che noi acquistiamo anni, perdiamo capelli, denti, energie e tanti, tanti schei ;-))
      ciao carissima, a presto!

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