05/02/15

La bellezza e l'apparenza


Il tavolo è bianco, lucido. La sala riunioni è in penombra. Non capisco se è mattina o pomeriggio. 
Di fronte a me, una bionda, circa quarant'anni, caschetto, magra, molto glamour, griffatissima, trucco pesante, slang aristocratico. Accanto a me, il mio datore di lavoro. Sette, otto persone osservano curiose, sedute attorno al tavolo.
"Io voglio soluzioni pratiche, niente fumo, hai capito?".
"Non è fumo, ma lei non può vendere questo prodotto trattandolo solo come un oggetto".
"Ma è un oggetto!".
Io sono un uomo di marketing. Lei è la presidente di una società che ha richiesto una strategia idonea a far lievitare le vendite di una bottiglia di liquore.
Lei guarda il mio datore di lavoro: "Sbaglio, dottore?".
Lui, non parla e col gomito mi spinge a continuare.
Sono furibondo, quando ho di fronte una persona difficile devo fare tutto io, sempre tutto io mentre lui se ne sta zitto.
"Non può trattare questo prodotto come un oggetto qualsiasi. E' il suo prodotto. Ha una storia, c'è un percorso produttivo per farlo diventare così come ce lo troviamo di fronte. Cosa sente parlando di questa bottiglia? Cosa c'è dentro, al di là degli ingredienti? C'è un pezzo di lei, non crede'? Cosa vogliamo trasmettere alle persone? Non prova affetto per questa bottiglia e per il suo contenuto? Ecco, secondo me dobbiamo raccontare la storia di questa bottiglia, perchè è diventata quello che è diventata, cosa c'è dentro, cosa c'è dietro, chi ci ha lavorato, quanto affetto, dedizione ci avete messo!".
Mi guarda sgranando gli occhi.
"Ma non basta che la bottiglia sia bella? Abbiamo speso un sacco di soldi per trovare lo stile giusto per l'etichetta, i colori ecc. Non si offenda, ma è stata una ricerca eccellente condotta da un gruppo dell'Italia del nord, mica vendiamo limoncelli di Sorrento!" e sorride al gruppo di persone sedute accanto a me e al mio capo.
Loro la guardano e, muti, si alzano abbandonando la sala riunioni.
Appuro che erano tutti campani. Non riesco a capire il loro ruolo, però.
Sono sgomento. Il mio datore di lavoro è assente, cerco un suo sguardo ma mi evita. La bionda non si muove di un passo verso la mia idea di promozione.
Le punto il dito, questa volta alzando la voce: "Ma non ti rendi conto che è dietro all'apparenza che si trova la bellezza?".
Ripeto un paio di volte, a voce sempre più alta: "Dietro l'apparenza, c'è la bellezza! Dietro all'apparenza c'è la bellezza! E' solo dietro all'apparenza che puoi trovare la bellezza!".


4 commenti:

  1. Sì lo dicono tutti ma quando scelgono preferiscono la cosa o persona che più rispetta i canoni estetici attuali, quando poi non l'ottengono, allora si 'accontentano' di qualcosa meno appariscente e si consolano affermando che 'in fondo la bellezza è dietro l'apparenza'.
    Tipico! :-)

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    1. anche la bellezza può essere nascosta dietro la bellezza.
      Molto più spesso nei sogni.
      Più raramente nella realtà.
      Ciao cara

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  2. aderisco totalmente ai tuoi convincimenti. mi dà angoscia la pochezza delle persone come la bionda, che poi non ci trovano nessun gusto ad avere cose belle solo belle solo fuori...ma senza l'anima. è ciò che spinge al consumismo, il non saper trovare il gusto nelle cose e delle cose. ciò che spinge allo spreco. all'uso delle cose e purtroppo anche delle persone. non si ha più il senso della ricchezza di una cosa e di una persona, non si apprezza più nulla. totalmente d'accordo con te. era un sogno o realtà?

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    1. un sogno.
      ciao, grazie del tuo feedback! :-)

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