Un anno con occhi nuovi

Non sono tanto importanti le cose nuove che farai, è più importante riuscire a guardare le vecchie cose con occhi (e cuore) nuovi. Sembra una banalità zen ma mi rendo conto che pur predicandoci acuti osservatori, persone sensibili e altre belle qualità, la nostra percezione delle cose rimane la stessa di sempre, ogni giorno. Il brutto è che la percezione del mondo dipende da una serie di pregiudizi granitici cui siamo affezionati per paura di incontrare ciò che è sconosciuto. E allora? L'unica possibilità che abbiamo per guardare con occhi (e cuore) nuovi alle cose vecchie è sperimentarci, fare, tuffarci nelle cose senza timore di scoprire nuove angolature del nostro sguardo.
Eccolo lì, quell'angolo che non avevo mai visto, lì c'è un'ombra strana, e quel colore là, quel colore là non l'avevo mai visto, porca miseria questa cosa qui non l'ho mai affrontata perché credevo fosse una roba troppo lontana dalla mia sensibilità, dalle mie capacità, e quel sorriso lì, proprio quello lì, non me l'aspettavo, a me che pareva sempre così triste, e le cose che ha detto, incredibile, le cose che ha detto, sono così intelligenti! A me che sembrava il prototipo della stupidità. Che buono! Non l'avevo mai assaggiato. È così dolce, e io che credevo che mi piacesse solo il salato.
E quella lacrima lì, cos'è? Umidità? Congiuntivite? Strano. Sgorga dall'occhio ma la fonte la sento altrove, un po' più in basso, no, non in gola, ancora più in basso, qui, proprio qui. Cosa c'è qui?

ps: Buon anno cari!