10/12/15

Aggiornamenti baldanzosi


Un titolo del cavolo, ha questo post. D'altronde non sapevo come intitolarlo.
Ho richiamato una parola di ciò che leggerete. tutto qui.
Del resto, quando chiami al telefono un amico o un'amica, mica dici "Ciao Manuela, la telefonata di oggi s'intitola - Ricontattare l'altro e la propria fiducia -", né, quando inviti qualcuno a prendere il caffè al bar, gli dici "Senti, oggi il nostro incontro si chiama - Delusione e perdita: come superarli con un caffè -".
Ma siccome ogni post di questo diario ha un titolo, et voilà, servito.

Ecco. Vi ho ringraziati nel libro e ve l'ho dedicato, suscitando anche le ire della mia consorte, ma vi snobbo da un po' su questo spazio. Ho preferito le sveltine telematiche tipiche di facebook.
Perdonatemi.
Non mi sono comportato bene!

E' che sono stato molto impegnato.
Non è una scusa.
Il seminario di Roma è andato bene. C'era anche il mio storico giudice... Se bazzicate da qualche tempo da queste parti sapete a chi mi riferisco. Non ha battuto ciglio e ha seguito il mio intervento zitto zitto. Sò soddisfazioni.
Ho concentrato talmente tante cose in un'ora scarsa di intervento che c'è da scrivere un libro. Mi sa che sarà la mia prossima pubblicazione. Lo chiamerò "dipendenza e narcisismo", oppure "Dipendere conviene?" o anche "meglio volare con un'ala spezzata che con due ali tarpate". 
Chissà.
Le persone che mi contattano in privato, ormai amici nel vero senso della parola, anche se non li ho mai visti in faccia e non conosco l'odore del loro alito, mi chiedono, prima di sapere come sto, o altre cose che si chiedono, di solito, a un amico: "E il tennis?". 
Il tennis, ragazzi, non va bene.
Il mio coach, che quando lo conobbi aveva 24 anni e adesso, quando lo vedo allenarmi, mi pare ne abbia 72, da com'è provato psicologicamente, mi dice che faccio progressi.
Ieri, per esempio, al cinquantanovesimo minuto di allenamento ho lanciato la racchetta sul campo proferendo parole che nemmeno Linda Blair.
Lui, delicatamente, dalla parte opposta del campo: "Proprio ora, alla fine, che stavi facendo tutto bene!". Secondo me stava piangendo.
E ho riflettuto un attimo. Siamo così severi con noi stessi che un piccolo insuccesso rovina, sconvolge quanto abbiamo costruito con tanto sacrificio. E deludiamo chi fa il tifo per noi.
Un po' come accade nelle relazioni. Baldanzosamente diciamo, almeno io lo dico, che una persona cara che ci tradisce è tagliata fuori automaticamente dalla nostra vita. 
Ma come si fa a resettare anni e anni di investimento affettivo? E se il tradimento dipendesse, un po' anche da me? 
Sì, ok, ogni caso è un caso a sé, ma quante volte abbiamo chiuso una storia per una cazzata e anni dopo sentiamo di aver perso una parte importante di noi stessi? Ricontattare, rimarginare, poi, non è facile. E quello o quella potrebbe chiuderci la porta, dicendo "Troppo tardi. E' passata una vita e tu non hai voluto farne parte. E' dipeso anche da te".

Bene. Con questa banalità coelhiana, vi saluto e vi abbraccio. 
Se passate da facebook c'è la pagina del mio bestseller (da 13 copie, finora) che vi aspetta con fugaci e quotidiane amenità a cura del sottoscritto. 

Alla prossima,
Bruno

9 commenti:

  1. Sento una punta di tristezza dietro questo post....ma magari mi sbaglio!
    Da stamattina ho finalmente in mano il tuo libro, te l'ho scritto poco fa anche su facebook. Penso che sarà bello entrare nella concretezza dei tuoi discorsi, non elucubrazioni teoriche, ma vita vissuta. Del resto ne abbiamo già letto gli stralci che qua e là hai pubblicato.
    Grazie di averlo dedicato ai blogger: abbiamo bisogno - o almeno per me è così - di rinfrescarci l'anima con le tue parole e i tuoi racconti che, nel cogliere tanti aspetti della nostra quotidianità, scavano dentro e sono VERI.
    Buon pomeriggio!!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Intanto grazie Annamaria. Proprio ieri, credimi, pensavo a te. Mi chiedevo: "Non commenta più perchè ha trovato il libro orribile?". :-) Non ti sbagli, Annamaria. Sei la seconda persona in questi 5 anni che dietro un post apparentemente frivolo, vi legge tristezza. Sì, c'è, mischiata alla gioia, all'accettazione, all'attesa. C'è. Ti abbraccio e grazie ancora

      Elimina
  2. Ormai ne sono convinto: non bisogna essere troppo severi con noi stessi perché questo ci impedisce di prendere il volo; qualche piccolo inevitabile insuccesso va preso con leggerezza e autoironia. Ma forse è peggio essere troppo sicuri di se e non rendersi conto dei propri, a volte enormi, limiti!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, sono d'accordo. Ciao Andrea e grazie di essere passato da qui... mi hai fatto ricordare anche che è da tantissimo tempo che non cucino più per i miei cari. Prenderò qualche idea dal tuo eccezionale blog. Alla prossima!

      Elimina
  3. Scusa, Bruno, a quale romanzo di Coelho ti riferisci? Grazie, se puoi.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. cara Zoe, ciao, e scusa. Ho sbagliato a scrivere, avrei dovuto scrivere "similcoelhiana". E mi scuso ancora se sei un'estimatrice di Coelho che, per carità, non scrive banalità, ma a volte, secondo me, cade un po' nella retorica. Però colgo l'occasione, per esprimerti un mio vissuto. Lessi nel 2002 l'alchimista, me lo consigliarono ardentemente. Mi piacque, lo trovai illuminante. Oggi, a distanza di tempo, l'ho riaperto, perché mi trovo in una situazione simile a quella vissuta quasi 15 anni fa. L'ho richiuso a pagina 5. L'ho trovato pesante, ridondante, artificioso. Giuro che mi sono chiesto se fossi cambiato io, se fossi diventato io pesante e artificioso e, dunque, non mi facessi travolgere o accarezzare da quelle parole. Mia moglie, tra l'altro, vedendo il libro in libreria, a Natale ha pensato di regalarmi il "Guerriero della luce". Stessa cosa. A pagina cinque ho sentito che ciò che leggevo mi appesantiva invece di alleggerirmi, mi annoiava invece di incuriosirmi. Ho incontrato molti guru dal 2002 ad oggi e ho pensato, leggendo le prime pagine del "Guerriero" "No, un altro guru, no". Credimi, ci sto riflettendo su questa cosa, e il tuo commento, cade a fagiolo. :-) Ho pure cercato su internet notizie, recensioni, pareri su Coelho e devo dire di aver trovato di tutto, critiche entusiastiche e non, addirittura, alcune, sbeffeggianti. Un caro saluto, bruno

      Elimina
  4. Grazie per la risposta, Bruno. Non devi scusarti, la mia era solo pura curiosità. Non ho mai letto nulla di Coelho, non so perché ma non mi ha mai ispirata.
    Sto, invece, leggendo il tuo libro. Iniziato da poco, per adesso è bellissimo! (e devo dire assai utile).E' come chiacchierare con te!! Posso dirti solo grazie. A presto. Zoe.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie a te, carissima!! Che bella notizia mi hai dato. Attendo una tua valutazione finale o in progress, magari una recensione su amazon o altrove, allora! Sì, sono io quel libro, coi miei pregi e i miei difetti, con le mie certezze e i miei punti di domanda. Un abbraccio!

      Elimina

commenta perché... condividere fa bene!